Proposte per un quinquennio di lavoro al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione
Il “fattore R” (Religioni), come viene talora indicato dai sociologi tutto ciò che ha a che fare con la varietà delle identità religiose, non riguarda più soltanto o prevalentemente gli immigrati, ma è parte integrante della società italiana. Oltre alla presenza ebraica in terra italiana, risalente già all’Impero romano, vi sono oggi musulmani, indù, buddhisti e esponenti di altre confessioni che non hanno altra radice o nazionalità se non quella italiana, convertiti o figli e nipoti di convertiti e immigrati.
Riteniamo fondamentale tutelare le appartenenze religiose dagli interessi di propaganda politica soprattutto in ambito scolastico, dove è importante che prevalga lo sviluppo della personalità di ciascuno nel rispetto del proprio contesto familiare e culturale, affinché tutti possano vivere serenamente la propria identità di cittadini del mondo esprimendo integralmente, pur senza integralismi, le proprie idee, tradizioni, sensibilità. Questo è il senso che noi diamo alla parola “integrazione”. Per fare questo, occorre che i valori e le esigenze di pratica religiosa vengano armonizzati nel quadro di diritti e doveri contenuti nella Costituzione e nelle leggi dello Stato italiano a garanzia di un reciproco rispetto delle identità e sensibilità di tutti.
Il carattere multireligioso d’altra parte è insito nella cultura italiana ed europea, a pieno titolo euromediterranea fin dai tempi delle Repubbliche marinare. La scuola, poi, già dagli anni ‘80 impegnata nel favorire i processi di integrazione interculturale nel rispetto delle diverse identità e provenienze culturali degli studenti, è oggi caratterizzata non soltanto da studenti ma anche docenti che esprimono culture, sensibilità e religioni diverse.
La “società liquida” va letta oggi come una “società-mondo” che richiede, oltre al “sapere” e al “saper fare”, anche e innanzitutto un “saper essere”. Saper essere capaci di porre problemi e di risolverli collegando le esperienze interiori ed esteriori in modo organico.
Lo scopo della realtà educative è quello di favorire comunità di vita dove le persone perseguono, insieme con altri, un bene condiviso rispettando vincoli di lealtà e di condivisione. L’educazione infatti non può prescindere da valori e ideali comuni che a loro volta sono ripresi dalla tradizione intesa come patrimonio comune di cultura, esperienza e stili di vita ossia una forza vitale che indica un cammino.
Questo tipo di gestione non può essere oggetto di improvvisazioni o fai-da-te, bensì richiede esperienza nella relazione con le diverse sensibilità in gioco, che devono essere armonizzate e mediate con preparazione culturale e teologica interreligiosa e con attenzione e rispetto per il contesto legislativo scolastico e nazionale.
Occorre concepire la nostra comunità educante come un’orchestra in cui tutti gli strumenti, ciascuno con la propria specificità, collaborano alla realizzazione di un’armonia superiore.
In quest’ottica, ci proponiamo di portare la nostra esperienza per
Aiutiamo la dimensione religiosa, dove presente, a diventare strumento attivo di cittadinanza, veicolo di dialogo interculturale e fattore determinante di educazione alla pace!
Emanuela Pavesi
Sono nata a Milano il 3 novembre 1970 e cresciuta in una famiglia in cui ho imparato il valore dell’altruismo e del rispetto del proprio dovere. Fin da bambina ho frequentato in modo attivo una Parrocchia del Decanato di Milano prima seguendo il percorso di catechesi cristiana e poi come volontaria in diverse attività giovanili. Ho conseguito la laurea con il massimo dei voti in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1994. Ho iniziato il mio percorso professionale lavorando presso una agenzia di comunicazione. Nel 1996 mi sono sposata e ho avuto cinque figli. Mio marito ed io crediamo profondamente nell’importanza della famiglia come luogo di condivisione e di attenzione ai bisogni reciproci. Negli anni ho maturato uno spiccato interesse alla tematica educativa; pertanto, ho deciso di voltare pagina professionalmente e di conseguire la laurea magistrale in Scienze Religiose per poter insegnare IRC. L’avventura ha avuto inizio nel 2011 e nella scuola primaria e poi dal 2014 nella scuola secondaria di secondo grado dove tutt’ora insegno. Il mio compito non si esaurisce nelle diciotto ore di lezione, perché sono coinvolta in numerosi progetti: dall’orientamento in entrata alla lotta contro la dispersione scolastica.
Il mio desiderio è di contribuire, secondo le competenze che ho conseguito in questi anni, alla valorizzazione della dimensione religiosa come fattore attivo di cittadinanza e di educazione alla pace.
Laura Mulayka Enriello
Mi sono laureata in Matematica a indirizzo didattico all’Università di Pavia nel 1994 e nel mio percorso di vita dopo la laurea, oltre a cominciare subito l’attività di insegnamento in scuole medie e superiori della Valle d’Aosta e del Piemonte, ho incontrato la religione e la spiritualità islamica diventando musulmana insieme al mio futuro marito, con il quale ho avuto due figlie, Amina e Layla. La perdita prematura di alcuni membri della mia famiglia mi ha portato a fondare, in loro memoria, un’academy di studi interreligiosi collaborando con università, facoltà teologiche, rabbini, imam e professionisti della comunicazione e dell’istruzione.
Sono consigliera e responsabile per l’educazione della COREIS (Comunità religiosa islamica italiana). Ho pubblicato articoli e saggi presso le edizioni Messaggero di Padova, Aracne, Mimesis, Belforte.
Ho partecipato a incontri di alto livello sui temi dell’educazione a Rabat (2015), Mashhad (2017) e nel 2023 sono stata in pellegrinaggio a La Mecca e a Medina.
Presso la mia scuola sono stata negli ultimi anni e sono ancora, attualmente, referente bullismo e cyberbullismo, coordinatrice di Educazione civica in diverse classi e membro del Consiglio d’Istituto. Ho inoltre completato la formazione Tutor per l’Orientamento.
Visita il nostro sito web: https://fattoreerre.blog
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