Il Consiglio Superiore per la Pubblica Istruzione, nella seduta n. 99 del 28 marzo 2023, ha pubblicato il parere sullo schema di decreto ministeriale recante «Individuazione dei criteri di ripartizione delle risorse finanziarie finalizzate alla valorizzazione del personale scolastico, con particolare riferimento alle attività di orientamento, di inclusione e di contrasto della dispersione scolastica, ivi comprese quelle volte a definire percorsi personalizzati per gli studenti, nonché’ di quelle svolte in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ai sensi dell’art. 1, comma 561, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023».
Nella stessa seduta ha espresso anche il parere sullo schema di circolare ministeriale recante «Avvio delle iniziative propedeutiche all’attuazione delle Linee guida sull’orientamento – A.S. 2023/2024. Il tutor scolastico: prime indicazioni».
Il decreto
Il decreto è il primo provvedimento attuativo previsto nelle “Linee Guida per l’orientamento relativo alla riforma 1.4 nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 del PNRR finanziato dall’Unione europea-Next Generation EU” su cui il CSPI ha già espresso il proprio parere il 20 dicembre 2022, con il quale è stata riconosciuta l’importanza del ruolo dell’orientamento scolastico, aspetto fondamentale per la crescita culturale e sociale delle studentesse e degli studenti da collocare strategicamente in un’impostazione sistemica.
Il CSPI evidenzia il limite del decreto, che stanzia le risorse finanziarie esclusivamente per le classi del triennio conclusivo della scuola secondaria di secondo grado, dimenticando del tutto la scuola secondaria di primo grado.
L’orientamento in quest’ultimo segmento – secondo il CSPI – rappresenta il momento cruciale e dirimente per una scelta più consapevole del successivo percorso scolastico, diventando così una reale misura contenitiva della dispersione scolastica. Pertanto, rispetto all’istituzione del docente tutor, nel parere si auspica che sia rafforzato il raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione e formazione, supportando studenti e famiglie ad una scelta consapevole e ponderata, tale da valorizzare le potenzialità e i talenti degli studenti e contribuire alla riduzione dell’abbandono scolastico.
La formazione
Nel condividere l’importanza di avere docenti formati in qualità di tutor per l’orientamento, il CSPI ritiene che le attività di formazione siano ampliate rispetto alle previste 20 ore.
Per le attività formative che prevedono una didattica attiva e laboratoriale sarebbe opportuno coinvolgere anche le Università, che da anni si occupano di formazione degli insegnanti, evitando l’erogazione esclusivamente in modalità telematica. Tale formazione deve riguardare anche la funzione del docente orientatore per l’importanza del compito che questa nuova figura svolge. Il CSPI suggerisce, inoltre, di valutare la possibilità di estendere detta formazione anche a tutti i docenti che vogliano fruirne volontariamente.
Individuazione dei docenti tutor/orientatore
Il CSPI suggerisce di puntualizzare ulteriormente nella circolare di accompagnamento che la procedura per l’individuazione dei docenti tutor/orientatore da parte del dirigente scolastico avviene sulla base di criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti, tenendo conto della volontarietà espressa dagli interessati.
Requisito dei 5 anni di ruolo
Con riferimento al requisito dei 5 anni limitato solo al servizio di ruolo, il CSPI ritiene che potrebbe mettere in
difficoltà le istituzioni scolastiche, in particolare quelle soggette ad un alto tasso di mobilità e quindi impossibilitate a garantire un’adeguata stabilità della figura. A questo proposito si rende opportuno estendere il requisito anche agli anni di servizio non di ruolo al fine di ampliare la platea dei possibili destinatari.