Alla resa dei conti, la “battaglia” sulle risorse contrattuali che si è combattuta per parecchi giorni nella Commissione bilancio della Camera si è risolta con un modesto, modestissimo, aumento del fondo per il MOF che a partire dal 2018 verrà incrementato di 10 milioni di euro per la valorizzazione della professione docente.
Su iniziativa dell’onorevole Simona Malpezzi (PD) sono stati infatti aggiunti all’articolo 1 della legge due commi che prevedono che d’ora in poi nel fondo per il MOF sarà inserita una apposita sezione destinata a valorizzare l’impegno dei docenti sia nelle attività di formazione, ricerca e sperimentazione didattica sia nella diffusione nelle scuole di modelli didattici per lo sviluppo delle competenze.
Lo stanziamento è di 10 milioni per il 2018, 20 per il 2019 e 30 a partire dal 2020.
Nel concreto il nuovo fondo equivale a circa 1300 medi per ciascuna istituzione scolastica, somma che, in busta paga, si riduce a circa 6-700 euro.
L’importo è palesemente insignificante ma assume un valore simbolico non del tutto disprezzabile in quanto la legge chiarisce che si tratta di un fondo per la valorizzazione della professionalità docente che dovrà essere contrattato con le organizzazioni sindacali.
Sembra quindi che il Governo voglia far intendere che la retribuzione legata alla “qualità” del lavoro dei docenti può tranquillamente stare dentro la contrattazione. Si tratta del primo passo per inserire nel MOF anche i 200 milioni di euro destinati al “bonus premiale” ?
Sono solo ipotesi e sensazioni che nelle prossime ore, nel momento in cui si aprirà il tavolo contrattuale, potrebbero però trovare qualche conferma.
