Giunge dalla Corte d’Appello di Caltanissetta, con sentenza del 24 gennaio scorso, la conferma della valutabilità nelle graduatorie ad esaurimento del periodo coincidente con il servizio militare e del servizio sostitutivo civile prestato non in costanza di nomina, ma con il possesso del titolo di studio idoneo all’insegnamento.
In particolare, accogliendo il ricorso in appello proposto dall’Avv. Elisa Cosentino del Foro di Enna, avverso la pronuncia del Giudice del lavoro di Enna che aveva rigettato il ricorso in primo grado, la Corte Nissena ha dichiarato il diritto del docente precario a vedersi riconosciuto, in seno alle graduatorie provinciali ad esaurimento, il punteggio per il servizio civile sostitutivo a quello di leva obbligatorio, anche se svolto non in costanza di nomina.
Con tale pronuncia, la Corte di Appello di Caltanissetta ha ribadito la “portata generale” “che non conosce delimitazioni di sorta, dell’articolo 485, comma 7, del decreto legislativo n. 297/1994”, quale norma che prevede espressamente la valutabilità, a tutti gli effetti, del servizio militare di leva e del servizio civile sostitutivo di quello di leva.
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La Corte, invero, ha stabilito che la valutabilità del servizio è “condizionata solo dal fatto che il predetto servizio sia stato effettuato dopo il conseguimento del titolo di studio necessario per accedere all’insegnamento”, ciò onde evitare che venga penalizzato proprio chi “ha compiuto il proprio dovere verso la Nazione”.
Con la pronuncia in questione, inoltre, la Corte ha superato anche lo scoglio rappresentato dall’entrata in vigore del nuovo codice dell’ordinamento militare, il cui articolo 2050 prevede che il servizio militare di leva possa essere valutato come titolo, nei pubblici concorsi, solo se trascorso in pendenza di rapporto di lavoro, ribadendo che le graduatorie provinciali ad esaurimento non costituiscono l’esito di una procedura concorsuale.
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