Categorie: Disabilità

Valutare gli alunni con BES: sì, ma con quali regole?

Sulla questione della valutazione degli alunni con “bisogni educativi speciali” molti deputati del PD non sono affatto d’accordo con le disposizioni impartite dal Ministero e il dissenso è emerso in modo chiaro anche in Commissione Cultura della Camera ove, il 24 aprile, il sottosegretario D’Onghia ha risposto a una interrogazione che aveva come prima firmataria Mara Carocci e che era firmata da un’altra decina di parlamentari.
Secondo i deputati che hanno presentato l’interrogazione, il punto più delicato della “vicenda BES” sta proprio nella valutazione; per esempio, per gli alunni stranieri neo arrivati in Italia (a proposito: in Commissione si è assistito anche alla nascita della nuova sigla NAI), sono previsti percorsi individualizzati ad hoc mentre il comma 9 dell’articolo 1 del DRP n. 122 del 2009, e cioè il Regolamento sulla valutazione emanato all’epoca del ministro Gelmini e attualmente ancora in vigore, stabilisce che“i minori con cittadinanza non italiana… sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani”.
E’ probabile che, nel porre la questione, i parlamentari del PD si aspettassero di sentirsi dire che il regolamento della Gelmini andrà rivisto e adeguato alle più recenti disposizioni normative e amministrative in materia di BES.
Il sottosegretario D’Onghia, invece, ha risposto senza andare troppo per il sottile e ha ricordato che, comunque, per gli alunni stranieri neo arrivati in Italia le scuole secondarie di primo grado possono fare ricorso anche alle due ore settimanali previste per la seconda lingua straniera per migliorare le conoscenze in lingua italiana. 
“Nessuna contraddizione dunque – ha ribadito D’Onghia – fra le linee guida sui BES di fine 2012 e il regolamento sulla valutazione”.
Scontata, a questo punto, la replica di Mara Carocci che si è dichiarata insoddisfatta della risposta: “Non è chiaro come possano gli alunni della scuola secondaria di primo grado – con cittadinanza straniera non in possesso di competenze e conoscenze linguistiche minime – utilizzare le due ore della seconda lingua straniera per il potenziamento della lingua italiana, come indicato nella risposta resa dal Governo: gli stessi, infatti, dovranno sostenere una valutazione, in particolare al termine della scuola secondaria di primo grado, anche nella seconda lingua straniera la cui conoscenza è obbligatoria in tale ciclo di studi”. 
Più in generale la Carocci ha sottolineato l’estrema rigidità dell’attuale sistema di valutazione, che “non registra i miglioramenti conseguiti negli studi da parte di coloro che hanno bisogni educativi speciali ed in particolare da parte degli alunni neo arrivati in Italia”.
In effetti la risposta del sottosegretario D’Onghia risulta poco comprensibile anche a chi nella scuola ci lavora e mette in luce ancora una volta la distanza pressoché siderale che esiste ormai fra le stanze di Viale Trastevere e la scuola reale.
Se davvero il Ministro vuole dialogare con insegnanti, dirigenti, operatori, famiglie e studenti dovrà impegnarsi seriamente a colmare questa distanza. 

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Cellulari scuola; Nocera: “E’ giusto aver salvato dal divieto gli alunni con disabilità”

Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…

17/07/2024

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024