Ai mali non c’è mai fine. Offese su offese! Abbiamo ingoiato un rospo senza rigurgitare: la famigerata legge Fornero, dolce creatura piangente, perchè ritenevamo che la situazione del nostro Paese fosse veramente grave.
Adesso, dopo il bonus degli 80 euro, arriva il bonus per gli insegnanti. Accidenti, dirà l’opinione pubblica… è un bonus di 500 euro, spendibile però solo in ambito prettamente professionale! Forse chi ci governa non sa che finora abbiamo fatto tutto da soli, ci siamo aggiornati e formati sempre a nostre spese ed in silenzio abbiamo lavorato facendo funzionare, con i nostri dirigenti, le nostre scuole con amore, sempre con il nostro spirito di servizio. Ma il bonus di 500 euro non è un’elargizione di un nobile cuore generoso che riconosce i nostri meriti, perchè non si può dire grazie per un piccolo dono, quando veniamo defraudati di ciò che ci spetta di diritto.
I nostri contratti sono ormai bloccati da anni, non esistono più gli scatti di anzianità, compensi, indennità ecc. Insomma ci tolgono dai 200 ai 300 Euro al mese, da moltiplicare per diversi anni e poi ci elargiscono per la nostra formazione 500 euro. Siamo scioccati. Non sappiamo come agire, vorremmo restituire ma non è possibile…
Ma non finisce qui, l’ultima beffa che ha dell’incredibile è che un Comitato per la valutazione dei docenti, presieduto dal dirigente scolastico e composto da tre docenti (di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal Consiglio di Istituto), da un rappresentante dei genitori e uno studente, oltre un componente esterno individuato dall’URS, debbano assegnare, sulla base dei criteri individuati dal suddetto comitato, un bonus ai docenti MERITEVOLI. Insomma valutare il lavoro dei docenti, semplicemente per dare solo ad alcuni un merito, tanto per distinguerli da altri che ovviamente non hanno merito.
Ebbene, ascoltate brava gente, tutto questo genera una frustrazione indicibile in tutti noi. I meritevoli fortunati avranno 15 euro circa al mese, però si distingueranno perchè più bravi, mentre i non meritevoli non avranno questa elemosina, ma proveranno un rammarico, un’umiliazione indicibile, forse perderanno anche ogni stimolo a fare un lavoro che si fa col cuore.
Insegnare a dei giovani è donare il proprio sapere con amore, fornendo anche gli strumenti adeguati per accedere al sapere in maniera autonoma, ma è inoltre sorreggerli nei loro momenti difficili e per far questo ci vogliono doti di umanità che non si sa talvolta da dove provengano. Educare è un servizio di grande sensibilità che non si può valutare o quantificare. Ma lo smacco supremo che arreca dolore è capire che il nostro caro presidente Renzi vuole dividerci, umiliare (dividi ed impera) senza sforzarsi minimamente di capire la specificità della nostra professione, a tutti i livelli. Sarebbe proponibile, come ho sentito da più parti, che noi docenti facessimo, con il cuore, un’elemosina simbolica allo Stato, restituendo ciò che in maniera irriflessiva, esso, senza amore, vuole elargirci.
Non abbiamo paura di essere valutati, anzi potrebbe essere un onore che il dirigente o un Ispettore entrassero nelle nostre classi quando facciamo lezione, quando passiamo rapidamente da una classe all’altra imbattendoci in problemi sempre difficili e diversi, ma non vogliamo essere più umiliati, penso che abbiamo superato ogni limite. E’ arrivata l’ora di dire BASTA ALLE INGIUSTIZIE a tutti livelli, mentre con rammarico ci accorgiamo che i diritti dei poteri forti sono intoccabili perchè giustamente acquisiti, solo i nostri purtroppo non sono diritti acquisiti, infatti vengono disattesi sistematicamente da anni. Che tristezza!