Il ministero dell’istruzione studia forme per la valutazione dei docenti, volte alla valorizzazione della loro professionalità; iniziativa cui l’associazione nazionale presidi plaude perché amplia le leve di potere delle dirigenze scolastiche.
NULLA DI PIU’ SBAGLIATO!
La scuola è un SISTEMA: lo afferma la legge, facendo propri gli avanzamenti della cultura moderna.
Un sistema è un complesso unitario le cui forze, coordinate e interagenti, trovano il loro significato nella sua finalità, che nella scuola corrisponde allo sviluppo integrale e armonico dei giovani.
L’attuale crisi istituzionale deriva dall’indisponibilità dell’amministrazione scolastica, centrale e periferica, ad assumere il corrispondente punto di vista: l’obsoleta visione della scuola, parcellizzata, fondata sui diversi insegnamenti, è l’intramontabile modello guida.
L’ordinaria situazione scolastica evoca quella di una squadra di calcio senza allenatore: la mancanza di piani strategici e l’autonoma scelta delle linee di condotta da parte dei singoli giocatori ne caratterizzano l’agire. Situazione analoga a quella di un supermercato in cui la politica di vendita è elaborata in base all’attività delle cassiere.
Nelle scuole le responsabilità e le funzioni degli allenatori e dei direttori dei supermercati attengono al dirigente, il cui comportamento, omissivo ed elusivo, ha generato l’attuale crisi dell’istituzione. Un addebito documentato dal testo delle convocazioni degli organismi collegiali, visibili in rete, che non prevedono molte delle problematiche che avrebbero dato loro la capacità d’incidere. Eccone un esempio: quanti Collegi dei docenti sono stati chiamati a “Valutare periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica”?
Abbandoniamo la fase critica e identifichiamo nel “coordinamento didattico” la chiave di volta dell’impalcatura sistemica della scuola: ne è deputato il Consiglio di classe.
Il significato di coordinamento didattico è duplice, dipende dal tipo di preposizione associata: verso e con. Nel primo caso (verso) si mette in risalto il rapporto con i traguardi educativi di lungo periodo elaborati e adottati dal Collegio dei docenti; nel secondo caso (con) si focalizzano i rapporti tra le materie. Questi si sostanziano nelle capacità e delle abilità cui orientare, nel breve periodo, tutti gli insegnamenti.
Concludendo. Il Consiglio di classe è l’organismo operativo elementare: l’efficacia del servizio fornito dalle scuole dipende dalla sua operosità.
Enrico Maranzana
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