Riceviamo e pubblichiamo da Francesco Scrima, presidente del Consiglio superiore della pubblica istruzione, un contributo sul tema della valutazione degli alunni con disabilità certificata così come indicata nell’ordinanza ministeriale di fine anno scolastico: su questo argomento, lo stesso Cspi aveva chiesto al ministero dell’Istruzione (senza ricevere parere positivo) di prevedere una norma per consentire ai consigli di classe di non ammettere gli allievi con disabilità alla classe successiva, così come rilevato dalla ‘Tecnica della Scuola’ nell’articolo Alunni disabili, possono essere fermati allo scrutinio finale: è la proposta del CSPI.
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A seguito di alcune segnalazioni, il Presidente del CSPI ritiene di dover chiarire che la posizione espressa nel testo del parere reso sulla O.M relativa agli scrutini in merito alla possibilità di rivedere il percorso degli alunni con disabilità, (proposta peraltro non accolta dal Ministro nel testo definitivo della O.M. stessa), è stata dettata dalla volontà di dare massima rilevanza alla condizione di questi studenti che più degli altri hanno risentito di questa situazione di isolamento e di privazione della scuola come luogo privilegiato di relazione e di inclusione.
Tanto, trova riscontro nella premessa del parere reso dove si legge:
“Il CSPI ritiene inoltre che si debbano considerare le singole situazioni degli studenti con disabilità, per poter definire diverse modalità di proseguimento del loro percorso scolastico”.
Si chiedeva di considerare quali potessero essere le scelte migliori anche in relazione alla possibilità di attivare tutti quegli interventi che in condizioni normali sarebbe stato possibile realizzare nei passaggi tra classi intermedie e soprattutto tra scuole di gradi diversi prevedendo un accompagnamento e una condivisione con le famiglie e i Gruppi di lavoro che operano ai diversi livelli in tale delicato ambito.
Stando al testo dell’Ordinanza, infatti, manca la considerazione “di situazioni didattiche di particolare difficoltà o che comunque attengano ai processi di crescita e di inclusione” come motivo giustificativo per scegliere, insieme alla famiglia e a tutti coloro che sono coinvolti nella stesura del PEI, di prolungare il percorso a garanzia del diritto di accomodamento ragionevole e all’autodeterminazione.
Francesco Scrima
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