La bozza di ordinanza in materia di valutazione che il Ministero ha presentato ai sindacati nella giornata del 25 novembre dovrebbe servire per cancellare il voto numerico nella scuola primaria e per sostituirlo con giudizi descrittivi.
Il condizionale è d’obbligo, perché per il momento non si conoscono ancora tutti i dettagli e si sa soltanto che il giudizio descrittivo sarà riferito a quattro differenti livelli di apprendimento:
• Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
• Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
• Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
• In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.
Messa in questi termini l’operazione nasconde un rischio di non poco conto e cioè che – alla fin fine – molti docenti (e molti genitori) potrebbero essere tentati di fare una semplice traduzione: avanzato equivale, più o meno, al 9 o al 10; l’intermedio è un 8 o un 7; il livello base rappresenta il 6 mentre la “prima acquisizione” equivale al “6 scarso” o ad una insufficienza.
Se così fosse, non ci sarebbe nessuna novità.
Il comunicato del Ministero spiega però che “i livelli di apprendimento saranno riferiti agli esiti raggiunti da ogni alunno in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina”.
Il punto è che al momento attuale non è chiaro se per ciascuna disciplina ci sarà un solo giudizio o se il giudizio dovrà essere attribuito a ogni singolo obiettivo: nel primo caso far corrispondere ciascun livello ad un voto numerico sarà pressoché inevitabile mentre nel secondo caso ci sarebbe molto più spazio per una valutazione più formativa.
Forse, su una materia come questa sarebbe però il caso che il Ministero avesse un po’ più di coraggio e si decidesse a concedere maggiore autonomia alle scuole, autonomia, peraltro, che già oggi la legge riconosce e attribuisce alle istituzioni scolastiche.
I livelli di apprendimento saranno riferiti agli esiti raggiunti da ogni alunno in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina. Nell’elaborare il giudizio descrittivo si terrà conto del percorso fatto e della sua evoluzione.
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