Un emendamento al ddl sul voto di comportamento nella scuola secondaria introduce una modifica importante al modello di valutazione in vigore oggi nella scuola primaria dopo la “riforma” del 2020 targata Azzolina.
L’emendamento è presentato del Governo e, a meno di imprevisti dell’ultima ora, verrà sicuramente accolto.
Ecco cosa prevede la disposizione: “A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti, ivi compreso l’insegnamento di educazione civica, delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria è espressa con giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti. Le modalità della valutazione di cui al primo e al secondo periodo sono definite con ordinanza del Ministro dell’istruzione e del merito.”
Contemporaneamente viene abrogato il comma 2 bis dell’articolo 1 del DL 22/2020 che così recita: “La valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle indicazioni nazionali per il curricolo è espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalità definiti con ordinanza del Ministro dell’istruzione”.
Di questo emendamento si era molto parlato nelle settimane scorse anche perché era stata la stessa sottosegretaria Frassinetti, insieme con diversi parlamentari di Fratelli d’Italia, a ribadire che prima o poi si sarebbe dovuti ritornare al voto numerico anche nella scuola primaria.
Ma adesso, questa modifica proposta dal Governo, fa capire che fra le forze di maggioranza è stata trovata una “sintesi”: si cancella la “riforma Azzolina” ma non si torna al voto numerico introdotto ai tempi della ministra Gelmini.
Per capire meglio come funzionerà la valutazione nella primaria a partire dal prossimo anno bisognerà attendere l’ordinanza ministeriale anche se, per il momento, possiamo intuire che i “giudizi descrittivi” introdotti con l’OM 172 del 2020 saranno sostituiti da “giudizi sintetici”: la differenza sembra sottile ma nel concreto potrebbe significare che, in ogni caso, i docenti dovranno rivedere il proprio modo di valutare e di documentare gli esiti degli apprendimenti degli alunni.
Si tratterebbe del quarto cambiamento a partire dal 2008: fino a quell’anno si usarono i giudizi, poi si passò ai voti, nel 2020 vennero introdotti i giudizi descrittivi e a partire dal 2024 si useranno i giudizi sintetici.