Attualità

Valutazione alunni: resta il voto alla primaria, niente bocciatura per i disabili

Pubblicata poco fa l’ordinanza ministeriale sulla valutazione finale degli alunni.
Il testo definitivo conferma in sostanza quello della bozza e questo significa che la Ministra non ha ritenuto di tenere conto delle proposte di modifica del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

Il CSPI aveva chiesto in particolare di inserire nell’ordinanza una norma specifica per gli alunni con disabilità certificata in modo da consentire ai consigli di classe di non ammetterli alla classe successiva.
Il Ministero ha deciso di non accogliere la proposta “in quanto si creerebbe una situazione discriminatoria nei confronti degli alunni con disabilità e si inserirebbe una forma di consultazione esterna, non congrua rispetto all’attività di valutazione”.

Molto articolata la risposte del Ministero sulla richiesta di non usare il voto numerico almeno nella scuola primaria anche se viene accolto “l’invito a basare la valutazione su criteri e modalità deliberate dal collegio dei docenti”.

“Non appare congruo – si legge nel testo dell’ordinanza – prevedere la valutazione attraverso un giudizio articolato e non attraverso l’attribuzione del voto, in quanto si compirebbe, sia pure pro tempore, una modifica ordinamentale non giustificata né adeguatamente meditata”.

“Il ‘giudizio articolato’ – spiega l’OM – per essere davvero fondato e condiviso, implicherebbe una attività di studio e confronto da parte degli organi collegiali che non potrebbe che richiedere tempi distesi, in ragione della necessità di individuare criteri, livelli, indicatori e descrittori per ciascuna delle discipline, di illustrarli compiutamente alle famiglie, nonché di predisporre eventuali traduzioni nelle lingue delle famiglie non italofone, al fine di garantire l’indispensabile trasparenza delle valutazioni stesse”.

Resta fermo il fatto che sulla questione potrebbero esserci novità importanti in quanto in settimana la Commissione Cultura del Senato dovrebbe esaminare un emendamento al decreto scuola che prevede appunto la possibilità di sostituire il voto numerico con un giudizio complessivo, almeno per la scuola primaria.

 

 

Reginaldo Palermo

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