E’ da quasi un mese che – a giorni alterni – il ministro Valditara richiama l’attenzione generale sulle nuove regole in materia di valutazione del comportamento degli studenti che intende adottare al più presto.
Anche nelle ultime ore il Ministro ha ribadito quanto era già stato annunciato a fine giugno: “La normativa attuale, che presenta varie criticità e ambiguità, prevede che la bocciatura, a seguito di attribuzione di 5 per la condotta, sia attuata esclusivamente in presenza di gravi atti di violenza o di commissione di reati. Con la riforma si stabilisce invece che l’assegnazione del 5, e quindi della conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto”.
Inoltre, “l’assegnazione del 6 per la condotta genererà un debito scolastico (nella scuola secondaria di secondo grado) in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica avente ad oggetto i valori costituzionali e i valori di cittadinanza”.
Nuove misure anche per le sospensioni: per quelle fino a 2 giorni lo studente dovrà essere coinvolto in attività scolastiche di riflessione e di approfondimento sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate (a titolo esemplificativo nelle ultime ore il Ministro ha parlato di “servire il pasto alle persone anziane”).
Sul quando potrebbero entrare in vigore queste nuove misure il Ministro non si è pronunciato in modo esplicito ma c’è da credere che l’intenzione sia quella di partire già con l’anno scolastico 2023/24.
Il fatto è che all’avvio del nuovo anno manca ormai molto poco.
Se le modifiche a cui pensa il Ministro sono quelle annunciate fino a questo momento, non basterà una circolare o un decreto ministeriale, ma sarà indispensabile un provvedimento di legge.
Quindi è necessario pensare ad un decreto legge che dovrà essere approvato dal Governo.
Considerati i tempi tecnici, non c’è davvero da aspettare ancora, perché, per essere efficace con l’avvio delle lezioni a settembre, il decreto dovrà essere adottato al massimo per fine agosto (bisogna calcolare sia i tempi di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ma anche il tempo che servirà al Ministero per predisporre le disposizioni applicative e magari anche per acquisire il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione).
E senza considerare che – in fase di conversione in legge – il Parlamento potrebbe anche apportare modifiche più o meno significative.
Tenuto poi conto che la macchina amministrativa del Ministero non sempre brilla per celerità, ci sembra che questa sia davvero una bella sfida.
Vedremo se Valditara riuscirà a vincerla.
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