Categorie: Valutazioni

Valutazione degli insegnanti: ecco come

 

Lo racconta il Sole 24 ore che ha parlato col preside che nel 2010 propose il progetto.

In pratica, spiega il dirigente, vengono distribuiti dei questionari agli studenti e alle famiglie con domande precise:

“L’insegnante è puntuale? Non discrimina fra maschi e femmine? È disponibile a rispiegare una lezione che non sia stata capita? Com’è il rapporto con gli alunni? Conosce bene la sua materia? E’ in grado di spiegarla con chiarezza?”

I risultati, elaborati e sintetizzati, vengono consegnati ai singoli insegnanti e al dirigente scolastico, nel rispetto della privacy. Solo il dirigente conosce i dati che gli consentono di chiamare l’insegnante per commentarli.

Secondo il dirigente, i risultati dei questionari coincidono con quanto è già noto: “Tutti sappiamo chi sono gli insegnanti validi e quali no, ma con la struttura attuale è impossibile intervenire. L’unico strumento che ho è suddividere i docenti peggiori nelle varie classi, di più non posso fare. Non posso togliere dalle classi gli insegnanti incompetenti, né posso pagare di più i migliori”. Questo meccanismo valutativo interno, secondo il dirigente, sta però facendo cambiare il modo di vedere dei docenti, la maggior parte dei quali si starebbe abituando all’idea che il loro lavoro possa essere giudicato: “Quando hanno visto i risultati, la cifra dei contrari è scesa ed è rimasta limitata ai docenti che sono stati giudicati negativamente, circa il 14 per cento. Molti insegnanti hanno capito che la direzione è quella giusta e non c’è nulla di drammatico nel veder valutato il proprio lavoro”.

Ed è proprio a questo punto che il preside milanese dà l’affondo, dichiarando che al dirigente scolastico va data la possibilità di valutare e anche di scegliere i propri docenti e premiarli: “Come il capufficio valuta i propri dipendenti, deve essere il preside ad assumersi la responsabilità di valutare i propri insegnanti e risponderne. Ma perchè lo strumento valutativo sia completo, andrebbe istituita una Commissione di cui facciano parte il dirigente scolastico e alcuni docenti. Questi ultimi dovrebbero avere l’autorità per intervenire sul lavoro dei colleghi, anche chiedendo conto dei programmi svolti. Solo così si potrebbe spingere un insegnante a mettersi in discussione e magari ad aggiornare programmi obsoleti in cui oggi non si può mettere becco”.

E chiosa: “Con questa struttura burocratica non si può fare scuola, impedisce le innovazioni. Le cose in teoria si potrebbero fare, ma con questa struttura sarà difficile”.

 

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Giorgia Meloni in Lituania, il siparietto: “Cito spesso ‘Il Signore degli Anelli’ ma non è l’unico libro che ho letto, giuro”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni in questi giorni è andata in Lituania a visitare…

23/12/2024

Sicilia Express, 29 euro anziché 200 per tornare casa per Natale. Un precario: l’ho saputo grazie ad un influencer

Come abbiamo scritto, è partito il 21 dicembre scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova…

23/12/2024

Susanna Tamaro: “C’è da fare un bel lavoro nelle scuole. Bisogna tornare all’alfabetizzazione, scrivere a mano”

La scrittrice Susanna Tamaro è tornata a parlare della sua battaglia contro l'uso troppo pervasivo…

23/12/2024

Piattaforma concorsi e procedure selettive, si utilizza per presentare le domande per i concorsi scuola: come accedere e quali istanze sono aperte

In questo scorcio di fine anno sono diverse le procedure concorsuali e selettive riguardanti il…

23/12/2024

Roberto Colletti, docente nella scuola secondaria 21 anni: “Tanti mi scambiano per un allievo” – INTERVISTA

Secondo una ricerca recente di Forum PA, la crescita culturale degli otto milioni di studenti…

23/12/2024

Concorso docenti Pnrr 2, bando in scadenza il 30 dicembre: come fare domanda? – I VIDEO TUTORIAL

Dall'11 dicembre 2024 e fino alle ore 23:59 di lunedì 30 dicembre 2024 sarà possibile…

23/12/2024