Nel nuovo testo del disegno di legge sulla scuola, così come è stato approvato dal Senato, il tema della valutazione dei dirigenti scolastici sta tutto in due commi, il 92 e il 93.
Nel primo dei due commi vengono individuati i criteri ai quali dovrà attenersi l’Amministrazione nella procedura valutativa. La legge prevede che si debba tenere conto delle competenze gestionali ed organizzative (oltre che della correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione dirigenziale), ma anche dell’ apprezzamento dell’operato all’interno della comunità professionale e sociale e del contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici.
Fa pensare il riferimento all’apprezzamento “all’interno della comunità sociale” perché sono già in molti a credere che è possibile che il dirigente che si rivolge agli enti locali con eccessiva insistenza per ottenere l’adeguamento delle strutture alle norme di sicurezza o che non è particolarmente disposto a colloquiare con genitori sindacalisti dei propri figli potrebbe non godere di sufficiente apprezzamento.
E’ vero che questo è ciò che accade già ora, ma di qui in avanti l’apprezzamento sarà strettamente collegato con l’erogazione della retribuzione di risultato.
Ma chi si occuperà nel concreto della valutazione dei dirigenti scolatici ?
La legge richiama la “vecchia” (ma mai applicata) disposizione contenuta nell’articolo 25 del TU 165/2001 che prevede che il nucleo di valutazione abbia dimensione regionale e sia formato da un dirigente e da esperti anche esterni all’amministrazione scolastica. Del nucleo farà anche parte un ispettore o un dirigente con incarico ispettivo.
E siccome attualmente gli ispettori sono davvero pochi si prevede che il Miur possa conferire nuovi incarichi a dirigenti già in servizio entro il limite di spesa di 7milioni di euro, somma che equivale all’incirca ad altri 60-70 posti. In totale gli uffici regionali potranno avere a disposizione 150 ispettori in tutto, mediamente uno ogni 50-60 istituzioni scolastiche.
Difficile dire se – con queste risorse in campo – la valutazione dei dirigenti scolastici potrà davvero decollare.