La valutazione dei presidi, da sempre contestata dagli stessi dirigenti, rischia di diventare un grosso problema, specie in Sicilia.
A settembre, infatti, i Ds riceveranno la pagella, che avrà anche ricadute sullo stipendio, in base alla normativa attiva dal 2000, in cui l’autonomia scolastica ha previsto la valutazione anche dei dirigenti.
La partita è nelle mani del direttore dell’Ufficio scolastico regionale che, come riporta La Repubblica, per assegnare il voto ai propri dirigenti scolastici, si avvale di Nuclei di valutazione di tre componenti che dovrebbero essere formati da ispettori (dirigenti tecnici), dirigenti amministrativi ed esperti in valutazione dei processi scolastici. Oltre che da presidi.
Ma le cose, a meno di un mese dalla partenza, non sono così semplici, anzi: in Sicilia, per esempio, mancano ispettori ed esperti, così, nella stragrande maggioranza dei Nuclei di valutazione, valutatori e valutati coincidono, ovvero a giudicare i presidi, saranno i presidi stessi!
La situazione è delicata, considerando il fatto che, come abbiamo accennato, la valutazione avrà anche ripercussioni sullo stipendio, dove alla voce “risultato”, si potrebbe avere il 5% in più (percentuale che dovrebbe aumentare nei prossimi anni).
Ma quali sono i compiti dei Nuclei di Valutazione? visitano le scuole e verificano se quello che ha dichiarato nel Portfolio iniziale il dirigente scolastico corrisponde al vero, oltre ad accertarsi delle dinamiche sulla vita che si svolge in istituto.
L’USR Sicilia ha pubblicato il documento con i 31 nuclei di valutazione e subito si scoprono numeri che lasciano perplessi: su 93 valutatori, scrive ancora La Repubblica, gli esperti esterni sono soltanto 2, 9 i dirigenti (tecnici o amministrativi) del Miur e 7 i presidi in pensione da meno di tre anni. La restante parte, 75 componenti, cioè l’81% del totale), svolge un doppio ruolo: vestirà i panni del valutatore, come componente di un Nucleo o addirittura come coordinatore dello stesso, assegnando un voto ai propri colleghi, basta che siano in servizio in un altro ambito territoriale rispetto al proprio.
Ma allo stesso tempo, sarà esaminato in un altro Nucleo e valutato, magari dal collega a cui in precedenza aveva assegnato un voto.
Quindi, la valutazione dei presidi in Sicilia, pare essere un paradosso, in cui gli esaminatori sono anche gli esaminati.
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