Quasi certamente anche per il 2002/2003 non ci sarà valutazione dei dirigenti scolastici; e – anche se ci sarà – quasi certamente non avrà ricadute sul piano retributivo: è questa la soluzione che sembra emergere dalle prime battute del contratto integrativo nazionale apertosi presso la sede dell’Aran l’11 ottobre e che proseguirà nei prossimi giorni.
Alle organizzazioni sindacali presenti all’incontro la parte pubblica ha proposto una soluzione in linea con l’articolo 7 del Contratto Nazionale dei dirigenti scolastici: la retribuzione di risultato dovrà essere pari almeno al 20% della retribuzione di posizione, mentre potrà esserci un ulteriore incremento legato agli esiti della valutazione (si parla di 3 livelli diversi, da definire però a livello di contrattazione regionale); la valutazione sarà affidata ad un valutatore designato dal direttore regionale e, per l’anno scolastico in corso, sarà basata su di una relazione predisposta dal dirigente scolastico.
Critici su questa ipotesi i sindacati, sia quelli confederali sia l’Anp.
"Qualsiasi nuovo modello di valutazione – sostengono per esempio i dirigenti scolastici di Cgilscuola – ha bisogno di essere testato, sperimentato e validato prima che abbia effetti sul piano retributivo e professionale".
E aggiungono: "Nessun meccanismo di valutazione può prescindere dagli obiettivi che vengono assegnati nel contratto individuale al dirigente scolastico, ma oggi la quasi totalità dei contratti fra direttore regionale e dirigente scolastico è sprovvista di indicazione di obiettivi e programmi specifici ritagliati sulla scuola che si dirige".
L’Anp per parte sua ha chiesto che tutti i dirigenti possano, su loro richiesta, essere sentiti direttamente dai valutatori in contraddittorio soprattutto nei casi di ipotetica valutazione negativa.
A complicare la questione c’è il fatto che le risorse a disposizione sono davvero modeste: si corre insomma il rischio che si debba condurre una trattativa per discutere di pochi soldi.
Gli incontri fra Aran e sindacati riprenderanno nei prossimi giorni; nel frattempo anche l’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione) verrà coinvolto per la messa a punto di una procedura che sia quanto più possibile attendibile e trasparente.
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