È di qualche giorno fa la notizia della imminente pubblicazione della direttiva sulla valutazione dei Dirigenti scolastici.
Obiettivo dell’operazione è quello di sostenere la crescita professionale dei dirigenti scolastici e, di conseguenza, il miglioramento della comunità scolastica in cui operano.
Ma la Uil Scuola è scettica. “Un progetto di valutazione – mette in chiaro Rosa Cirillo, responsabile del dipartimento Dirigenti del Sindacato – che rischia di trasformare il dirigente scolastico in un funzionario, un burocrate da valutare in base al principio delle performance ideate dall’allora ministro Brunetta. Proprio lui che, in seguito, ha riconosciuto che non si può applicare quel modello valutativo alla scuola che ha sue specificità e diversa natura giuridica”.
{loadposition bonus}
Inoltre, la procedura proposta dal Miur comporterà – secondo la Uil – una serie di conseguenze che privano la valutazione dei dirigenti scolastici di ogni garanzia di trasparenza e di salvaguardia dagli arbitri, mettendola nelle mani della burocrazia amministrativa con a capo i direttori scolastici regionali.
Con il sistema di valutazione che è stato presentato ai sindacati – mette in rilievo la Cirillo – la contrattazione dovrà stabilire solo come distribuire le risorse tra i dirigenti, sulla base delle “note di qualifica” decise dal direttore regionale in relazione all’istruttoria del nucleo di valutazione.
“Si tratta – conclude – del ritorno alla burocrazia, dove l’esigenza di controllo e di condizionamento prevale su quella di valorizzare e migliorare il sistema. Una controriforma che ci riporta indietro di decenni”.
Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola