La bocciatura del progetto di sperimentazione sulla valutazione dei docenti ha già avuto un primo risultato: i ministri Gelmini, Brunetta e Tremonti hanno deciso di rompere gli indugi ed hanno già predisposto il testo di decreto applicativo a cui manca ormai soltanto il via libera del Consiglio dei Ministri per diventare operativo.
Il decreto (13 pagine in tutto) si compone di 16 articoli: i primi 3 sono dedicati a delineare i caratteri generali del provvedimento (oggetto e finalità, principi generali, merito e premi); i successivi 6 articoli affrontano i diversi aspetti del sistema “premiale” nelle istituzioni scolastiche del primo e del secondo ciclo di istruzione.
Quattro articoli sono dedicati all’Afam e altri 3 agli enti di ricerca.
L’articolo 3 del provvedimento non lascia spazio a discussioni; il secondo comma recita infatti: “E’ vietata la distribuzione in maniera indifferenziata o sulla base di automatismi e premi collegati alla performance in assenza delle verifiche e attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione adottati ai sensi del decreto legislativo n. 150 del 2009, secondo le modalità di applicazione del presente decreto”.
L’articolo 8 (Trasparenza) impone alle scuole di pubblicare sui propri siti internet tutti i dati relativi al ciclo della performance (l’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l’ammontare dei premi effettivamente distribuiti al personale, analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità del personale, nonché i curricoli dei titolari di posizioni organizzative, incarichi retribuiti e non retribuiti conferiti a dipendenti pubblici e soggetti privati).
Lo stesso articolo precisa che la mancata pubblicazione di tali dati preclude l’erogazione della retribuzione di risultato al dirigente scolastico della scuola inadempiente.
L’articolo 9 chiarisce poi che i premi potranno essere assegnati ad una fascia di insegnanti che non potrà comunque superare il 75% del totale dei docenti in servizio nella scuola.
L’intero sistema potrà entrare in vigore solo dopo che il Ministero dell’Istruzione avrà provveduto ad emanare un apposito provvedimento con il quale dovranno essere
individuati “le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le responsabilità del processo di misurazione e valutazione della performance, nonché le modalità di monitoraggio e verifica dell’andamento della performance”.
Il provvedimento non parla del personale Ata per il quale le norme contenute nel “decreto Brunetta” avrebbero dovuto essere recepite già quest’anno nei contratti di istituto.
Il testo del decreto è stato illustrato nel pomeriggio del 31 gennaio alle organizzazioni sindacali che per il momento non hanno ancora commentato il documento.
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