Come già anticipato in altro articolo, nel pomeriggio dell’8 febbraio si è tenuto l’incontro tra Ministero e sindacati sul Dpcm che definisce i limiti e le modalità di applicazione del sistema di misurazione, valutazione, trasparenza della performance, previsti dal decreto “Brunetta”, al personale docente ed educativo delle scuole del primo e secondo ciclo di istruzione.
Il testo della bozza del Dpcm (analizzato in un precedente articolo) sulla valutazione del personale sostanzialmente recupera i contenuti del decreto n. 150/2009 in merito al sistema della performance e agli obiettivi, confermando che l’attribuzione dei premi non potrà superare il 75% del totale dei docenti in servizio nell’istituto scolastico.
Il Dpcm, comunque, rimanda ad una successiva intesa tra Miur e Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche, per definire, riconoscendo la specificità del comparto Scuola, le fasi, le modalità, i soggetti responsabili del processo di misurazione e valutazione della performance, nonché le relative modalità di monitoraggio.
“Occorrerà avere a riferimento il contratto 2013-2015 – commenta la Uil Scuola – e, per definire le modalità e i contenuti del decreto specifico per gli insegnati per il riconoscimento dell’impegno e della professionalità, sarà importante verificare gli esiti delle sperimentazioni in fase di avvio".
E mentre la Flc conferma un “giudizio radicalmente negativo sull’impianto premiale previsto dal decreto 150/2009”, la Uil Scuola rileva che “occorre riconoscere la specificità della professione degli insegnanti che non va vista secondo modalità burocratico-amministrative ma in relazione all’attività e alla ricerca didattica, al ‘lavoro d’aula’, agli esiti formativi degli studenti”.
Alla fine dell’incontro, la Flc ha chiesto al Ministero di convocare un incontro ad hoc per i comparti Afam e Ricerca, in quanto il Dpcm affronta il tema della valutazione anche per il personale docente delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale e i ricercatori degli enti pubblici nazionali di ricerca.