Categorie: Generico

Valutazione docenti: si farà per legge

Sulla questione del progetto di sperimentazione della valutazione di scuole e docenti le cose potrebbero andare esattamente come avevamo previsto qualche settimana fa: se il progetto dovesse fallire per mancanza di adesioni o se non dovesse fornire indicazioni utili, il Ministero sarebbe pronto a risolvere il problema per via legislativa.
Lo ha detto chiaramente il direttore generale Giovanni Biondi nel corso di un incontro svoltosi nella giornata dell’11 gennaio presso il Ministero e al quale hanno partecipato i sindacati.
La notizia arriva dalla Flc-Cgil che ha diramato un comunicato sull’argomento.
“Rispetto ai progetti già presentati e alle informazioni già avute – sottolinea il sindacato di Mimmo Pantaleo – poche veramente le novità illustrate o contenute nel documento, salvo una ulteriore torsione linguistica, nel percorso riservato ai docenti, dall’attenzione alle ‘qualità desiderabili’ in un docente, alla focalizzazione sulla ‘reputazione’ professionale dei docenti valutati”.
“Diversamente da quanto preannunciato nell’incontro precedente
– aggiunge ancora la Flc – nulla è stato detto in merito agli strumenti di autovalutazione e al format del curriculum vitae che i docenti aderenti al percorso di valutazione loro dedicato dovranno produrre”.
A questo punto non resta che attendere la scadenza del 7 febbraio: in quella data si saprà quante scuole avranno aderito alla sperimentazione; se non si riuscirà a mettere insieme un numero sufficiente di scuole, il problema verrà affrontato in altro modo e c’è da credere che i tempi non saranno particolarmente lunghi.
E’ possibile che già entro giugno venga predisposto un decreto legge da convertire in legge durante i mesi estivi, in modo da minimizzare l’”effetto protesta” che, in altri momenti dell’anno, potrebbe rendere più difficile il percorso del provvedimento.
Con l’avvio del nuovo anno scolastico i docenti potrebbero quindi trovarsi di fronte ad una novità di non poco conto.
E non si tratterà certamente di una rivisitazione delle vecchie “note di qualifica” che direttori e presidi redigevano su docenti e personale Ata, perché questa volta alla valutazione corrisponderà anche l’attribuzione o meno di aumenti stipendiali.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Ma (a che) serve l’IA nella scuola?

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Educazione in Evoluzione” tenuta da Matteo Borri dal titolo: “Ma (a che) serve…

20/11/2024

Studenti-teppisti fotografano la terga dell’auto dei loro prof: l’obiettivo è accanirsi sulla carrozzeria? Parla la preside del liceo Salvemini di Bari

Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…

20/11/2024

Da manager docente precario, immesso in ruolo a 63 anni dopo un decennio di supplenze: un caso non raro

Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…

20/11/2024

Autonomia differenziata: la bocciatura della Corte costituzionale

La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…

19/11/2024

Bravate e reati: c’è una bella differenza

Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…

19/11/2024

Violenza sulle donne, Valditara: è legata al narcisismo dei maschi ma è anche una conseguenza dell’immigrazione illegale

Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…

19/11/2024