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Valutazione, forse è la volta buona

Il Ministero ha dunque “lanciato” il progetto VALeS, finalizzato alla valutazione esterna delle scuole e dei dirigenti scolastici. Presentato come una ottimizzazione dell’esperienza del precedente VSQ (Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole), il VALeS ha ottenuto una favorevole apertura da parte dei sindacati.
Con una migliore comunicazione rispetto allo scorso anno, il Miur punta ad un maggiore coinvolgimento: sul sito è stato pubblicato il materiale informativo che comprende la sintesi, la scheda descrittiva, varie slides, la circolare esplicativa del capo dipartimento Biondi del 3 febbraio e la lettera del ministro Profumo ai dirigenti scolastici.
Sulla valutazione, “tema delicato ma strategico per il futuro della nostra scuola”, risulta fondamentale “allargare la partecipazione”, come scrive il Ministro, attraverso percorsi sperimentali opportunamente rivisti ed integrati. Potranno partecipare 300 scuole del primo e del secondo ciclo, presentando domanda on line dal 10 febbraio al 12 marzo 2012, previa delibera del collegio docenti e disponibilità del dirigente scolastico.
 
Obiettivi
Rispetto ai progetti dello scorso anno, VALeS si pone obiettivi più complessi, maturati anche grazie ai contributi pervenuti nel corso delle sperimentazioni di VSQ.
La valutazione delle scuole comporta innanzitutto un impegno al miglioramento. Attraverso un percorso triennale, che parte da un’ampia analisi del contesto, il processo coinvolge tutti gli attori in gioco nella progettazione/attuazione di un piano di miglioramento. Un focus specifico è dedicato al dirigente scolastico, al quale saranno assegnati obiettivi determinati legati alla sua funzione, con verifica finale del raggiungimento dei risultati attesi, allo scopo di promuovere una “leadership responsabile”.
 
Novità
Alla fine del triennio non sono previste premialità per le scuole che raggiungono i risultati migliori, ma tutte riceveranno finanziamenti “rapportati agli obiettivi da raggiungere” (da 10.000 a 20.000 euro). Niente graduatorie con ricompense connesse. Viene a cadere pertanto un aspetto molto enfatizzato nell’era Gelmini.
Il secondo elemento decisamente innovativo è la pubblicazione dei risultati della valutazione sul servizio “Scuola in chiaro”, nato a scopo conoscitivo di condivisione e trasparenza dei dati, che viene ad assumere la funzione di sviluppare la dimensione della “accountability”, introducendo di fatto un meccanismo di competizione soft fra scuole: saranno gli utenti ad informarsi e a scegliere le migliori, sulla base di dati oggettivi ed accessibili.
 
Attori
La valutazione di sistema è un obiettivo strategico che coinvolge una pluralità di soggetti, dal Ministero, che esercita un ruolo propulsivo a livello generale, alle istituzioni scolastiche chiamate a collaborare, agli altri soggetti istituzionali che costituiscono il Sistema Nazionale di Valutazione (L. 26/2/2011, n. 10). In primo luogo l’Invalsi, il cui ruolo è stato progressivamente rafforzato, prima ad opera della Gelmini, per finire col recente Decreto legge dell’attuale governo Monti in materia di semplificazioni e sviluppo, che affida all’Istituto “il coordinamento funzionale” del Sistema, seppure con la clausola ben nota del “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, imposta dal Mef, che costituisce un po’ il punto debole di tutte le riforme degli ultimi anni. Nella sperimentazione di VALeS, il compito di analisi valutativa del contesto scolastico è affidato a “Nuclei di valutazione esterni coordinati da ispettori, costituiti dal Miur e opportunamente formati dall’Invalsi”. Successivamente, nella fase di supporto alle scuole per elaborare i piani di miglioramento, entra in scena l’Indire, ex Ansas, nuovamente riorganizzato (Legge 15/7/2011 n. 111). E infine, ultima novità, viene annunciato che “l’Ocse collaborerà con il Ministero in tutte le fasi del progetto, per assicurare l’allineamento delle esperienze italiane con il panorama internazionale”.
 
E i docenti?
La promozione e la valorizzazione del capitale umano è un obiettivo dichiarato come prioritario da Monti, oltre che un impegno preso con l’Europa. Ma dopo il flop del contestatissimo “Valorizza”, basato esclusivamente sul metodo “reputazionale”, quali sono le idee in campo?
Come annunciato sommariamente dal ministro Profumo nell’audizione alla Camera del 10/1/2012 e confermato dal sottosegretario Ugolini, lo sviluppo della professionalità dei docenti parte da nuove modalità di formazione iniziale e di reclutamento e dovrebbe prevedere un percorso di carriera.
Per ora la C.M. n.16 del 3/2/2012, nel presentare il progetto VALeS, informa altresì che “un ulteriore disegno sperimentale riguardante la professionalità docente sarà presentato in un momento successivo, a seguito di una fase attualmente in corso di approfondimento e di confronto con le comunità professionali e con gli esperti del settore”.
Sul fronte sindacale, si manifesta ampia disponibilità a discutere, però con alcuni paletti: da sempre lo Snals ribadisce che “non si può in alcun modo tentare di cancellare l’esperienza acquisita dai docenti e, quindi, il pieno riconoscimento dell’anzianità come fondamento irrinunciabile delle progressioni economiche del personale”. La Gilda degli insegnanti è sulla stessa linea: dal prossimo contratto è necessario reintrodurre il riconoscimento dell’anzianità di servizio “come elemento essenziale e nettamente prevalente per la valorizzazione della professione docente”.
Anna Maria Bellesia

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