Un moderno sistema di valutazione può aiutare la scuola pubblica italiana a rinnovarsi, evitando i rischi di declino. A sostenerlo è la Fondazione Agnelli, che dopo un lungo percorso di ricerca presenterà oggi, 19 febbraio, a Roma presso la sede degli Editori Laterza, il nuovo Rapporto ‘La valutazione della scuola. A che cosa serve e perché è necessaria’.
Il rapporto, raccolto in un volume in libreria dal 20 febbraio, presenta un quadro sulla valutazione della scuola in Italia e le soluzioni possibili, a partire dalle evidenze e dalle lezioni che vengono dalla ricerca, dall’esperienza internazionale e dalle sperimentazioni nazionali, in particolare dalla sperimentazione VSQ, svolta dal Miur in 77 scuole medie di alcune province italiane fra il 2011 e il 2013, con il monitoraggio della stessa organizzazione.
Nel volume si riportano dati, informazioni e analisi per capire, si legge nella presentazione della Fondazione torinese, “le debolezze del nostro sistema d’istruzione e le ragioni dei suoi ritardi e divari. Offrendo a ciascuna scuola – attraverso le risorse della valutazione esterna (prove Invalsi e visite degli ispettori scolastici) – strumenti di diagnosi, che inneschino riflessioni critiche e azioni correttive per innalzare la qualità dei risultati dei propri studenti. Infine, mettendo a disposizione delle famiglie efficaci bussole per orientarsi, nella convinzione che un’informazione trasparente e disponibile a tutti potrà riguadagnare la fiducia dell’opinione pubblica e delle famiglie nella scuola pubblica”.
Secondo la Fondazione Agnelli, “ciò sarà possibile a condizione di accelerare il processo di costruzione del Sistema nazionale di valutazione, che negli ultimi mesi ha rallentato e sembra quasi essere uscito dalle priorità della politica scolastica italiana, ma al tempo stesso di conquistare il consenso degli insegnanti, superandone le resistenze ancora forti. È, infatti, del tutto velleitario pensare di costruire un sistema di valutazione senza che una cospicua maggioranza degli insegnanti ne comprenda e ne condivida le finalità di miglioramento, cessando di temere – come invece è avvenuto in questi anni – che la valutazione sia ‘contro’ di loro”.
Per la Fondazione non vi sono dubbi: il futuro SNV deve concentrarsi sulla valutazione del sistema scolastico (sotto la responsabilità di un Invalsi indipendente dal Miur) e delle scuole (sotto la responsabilità dello stesso Miur, attraverso il corpo degli ispettori): “per le scuole che superano con successo il vaglio della valutazione il premio dovrà essere un maggior grado di autonomia, ad esempio, nella gestione delle risorse umane (fino alla chiamata diretta), dei fondi per la formazione e le tecnologie, nella programmazione didattica”.
Dopo molti anni in definitiva inconcludenti e che anche su questo tema hanno portato l’Italia a un ritardo rispetto agli altri paesi, ci si può chiedere: siamo ancora in tempo? La risposta della Fondazione è affermativa, ma preoccupata: “il Regolamento del SNV, con alcune sostanziali modifiche, è forse l’ultima occasione per dare all’Italia un‘efficace valutazione della scuola – spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli – occorre impegnarsi a coglierla, con chiarezza e perseveranza negli obiettivi, unita a una costante ricerca del consenso da parte degli insegnanti. Senza la valutazione, infatti, sono a rischio la qualità e, dunque, il futuro della scuola pubblica italiana”. La presentazione del Rapporto, aperta al pubblico, avrà inizio alle ore 18: sarà curata dal direttore Gavosto, e parteciperanno Luigi Berlinguer, Mariastella Gelmini e Francesco Profumo, tutti protagonisti del faticoso e controverso percorso della valutazione in Italia.
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