Qualche giorno fa abbiamo parlato dell’appello contro la “riforma della valutazione” voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara di, tra gli altri, Daniele Novara (pedagogista) e Alex Corlazzoli (maestro e giornalista) che parlano di un vero e proprio “colpo di mano” e chiedono che si apra un confronto serio e proficuo sulla questione.
L’appello è stato firmato anche da molti personaggi illustri come gli attori Stefano Accorsi, Alessandro Bergonzoni, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Moni Ovadia, Claudia Pandolfi e Luca Zingaretti oltre che da pedagogisti (Cristiano Corsini, Monica Guerra, Raffaele Mantegazza ed Elisabetta Nigris fra gli altri), sociologi (Chiara Saraceno), psicologi (Anna Oliverio Ferraris).
A questo appello ha risposto su X il ministro: “Temo che alcuni sottoscrittori di appelli non conoscano ciò contro cui firmano. L’emendamento governativo sulla riforma della valutazione alla scuola primaria non elimina la descrizione analitica dei livelli di apprendimento raggiunti in ogni disciplina dall’alunno, che è fra l’altro fondamentale per il portfolio e la futura attività dei docenti tutor. Elimina piuttosto giudizi sintetici, astrusi e incomprensibili quali ‘avanzato’ o ‘in via di prima acquisizione’, sostituendoli con giudizi chiari e da tutti comprensibili, come ottimo o insufficiente. Non si perde nulla, piuttosto si migliora, semplificando e chiarendo, nell’interesse degli studenti e delle famiglie”.
Novara e Corlazzoli hanno allora fatto una proposta: “Lanciamo una sfida al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: sulla questione della valutazione si confronti con noi in un dibattito pubblico, anche in TV; scelga pure il programma che preferisce. La modalità delle risposte via social non ci appartiene, incontriamoci e dialoghiamo”.
“Tutto il mondo pedagogico di prestigio ha aderito al nostro appello perché il ministero rinunci a reintrodurre i giudizi sintetici corrispondenti ai voti numerici o a ‘sufficiente’, ‘gravemente insufficiente’ etc. Etimologicamente c’è differenza tra ‘in via d’acquisizione’ e ‘insufficiente’. Fare chiarezza non significa né semplificare con dei giudizi da pagelle anni Trenta né applicare la logica della punizione. Pretendere che ‘gravemente insufficiente’ rappresenti un elemento di chiarezza significa confermare l’intenzione di procedere al ritorno di un apparato mortificatorio nei confronti dei bambini che sviluppano il loro percorso di apprendimento con errori e sbagli. Il mondo pedagogico è la base di riferimento scientifico per le riforme e i cambiamenti scolastici: non esiste nessun’altra disciplina così attinente. Questo è il campo nel quale ci si deve muovere per capire la direzione da adottare per modifiche così importanti, non certo l’appagamento di una certa opinione pubblica”, hanno aggiunto.
Novara e Corlazzoli hanno concluso così: “Risulta offensivo sentire le parole del ministro che affermano che chi ha sottoscritto l’appello non ha capito cosa stava firmando. Stiamo parlando di docenti universitari ad altissimo livello. La presenza di attori e personalità del mondo della cultura è un riconoscimento che i pedagogisti e gli insegnanti non sono soli in questa richiesta. La società civile è vigile sull’operato del ministero”.
Come abbiamo scritto, la riforma della valutazione nella scuola primaria sta entrando in una fase delicata. Intanto va detto che è esattamente dal 14 febbraio che la Commissione Istruzione del Senato non se ne sta più occupando; questa settimana il ddl non ha fatto nessun passo in avanti e per la prossima non è previsto nulla.
Quindi, nella migliore delle ipotesi se ne riparlerà a partire da martedì 5 marzo. Ecco le ultime dichiarazioni in merito del ministro Valditara e della sottosegretaria Paola Frassinetti.
Il Ministro risponde direttamente all’appello proposta da Daniele Novara e Alex Corlazzoli con una dichiarazione tutta da decifrare: “Temo che alcuni sottoscrittori di appelli non conoscano ciò contro cui firmano. L’emendamento governativo sulla riforma della valutazione alla scuola primaria non elimina la descrizione analitica dei livelli di apprendimento raggiunti in ogni disciplina dall’alunno, che è fra l’altro fondamentale per il portfolio e la futura attività dei docenti tutor. Elimina piuttosto giudizi sintetici, astrusi e incomprensibili quali ‘avanzato’ o ‘in via di prima acquisizione’, sostituendoli con giudizi chiari e da tutti comprensibili, come ottimo o insufficiente”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Frassinetti, che fino a pochissimi mesi fa invocava il ritorno al voto e che ora afferma: “Intendiamo ripristinare il giudizio sintetico più consueto nella scuola italiana e più comprensibile come ottimo, distinto, sufficiente. L’emendamento che verrà discusso a giorni va proprio nella direzione della valutazione espressa con giudizi sintetici che certamente verranno affiancati dalla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti in ogni singola disciplina, sempre nell’ottica della semplificazione e chiarezza”.
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