Entra a gamba tesa anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, sulla riforma legislativa del Governo che vuole reintrodurre il giudizio sintetico nella scuola primaria. Secondo la numero uno dei dem “con un emendamento approvato a colpi di maggioranza si smantella la riforma della valutazione nella scuola primaria” imponendo “una scelta ideologica presa contro il mondo della scuola e della formazione che ha chiesto a gran voce al governo di fermarsi”.
Secondo Elly Schlein, “per la destra evidentemente valutare significa solo rendicontare e certificare e non descrivere il percorso umano e pedagogico dei bambini e delle bambine. La scuola di Valditara non ha l’obiettivo di migliorare gli apprendimenti e dare strumenti, ma classificare e controllare”.
Schlein lamenta, qualora la norma venisse approvata, “un salto indietro nel tempo che non piace alla comunità scolastica e alle famiglie e che interrompe importante un processo di rinnovamento della scuola italiana“.
Immediata è stata la replica del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Purtroppo l’on. Schlein parla senza conoscere ciò che critica” perché “nella riforma della valutazione della scuola primaria non si elimina la descrizione del percorso umano e pedagogico dei bambini, descrizione che è fondamentale e che resta, venendo anzi rafforzata con il portfolio. Come abbiamo sempre affermato essa è un pilastro della scuola che ha al centro lo studente”.
“Sarà piuttosto affiancata – precisa ancora Valditara – da giudizi sintetici più chiari, a vantaggio degli stessi studenti e delle famiglie”.
“Per quanto riguarda gli apprendimenti dei ragazzi, cito solo il docente tutor e Agenda Sud per dare la misura degli investimenti progettuali e finanziari messi in campo dal nostro governo. Una politica fondata sulla non conoscenza dei fatti è una pessima politica”, ha concluso il responsabile del Mim.
“Schlein farebbe bene ad informarsi prima di trattare argomenti delicati come quello della scuola. Se lo facesse scoprirebbe che nella riforma della valutazione della scuola primaria non è vero che viene eliminata la descrizione del percorso umano e pedagogico degli alunni, ma allo stesso sarà affiancato un giudizio sintetico più comprensibile per studenti e famiglie. La valutazione non significa stilare giudizi che non possiedono le caratteristiche della trasparenza e della chiarezza”, questo quanto dichiara la sottosegretaria all’Istruzione ed al Merito, on. Paola Frassinetti.
“Trovo assurdo l’affondo dell’onorevole Schlein in merito alla riforma della valutazione nella scuola primaria. Evidentemente la Sclein parla senza avere idea dell’argomento. La riforma non solo non smantella alcunché, ma anzi punta alla valorizzazione del percorso didattico degli studenti e del portfolio individuale affiancandolo a giudizi sintetici più chiari e di immediata comprensione per gli stessi studenti e per le loro famiglie. Si rassegni la sinistra: il Governo Meloni ha a cuore la formazione e la crescita dei nostri ragazzi. Ha a cuore la scuola”, questo quanto dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Ella Bucalo, membro della commissione cultura e istruzione del Senato e vice responsabile del dipartimento istruzione del partito.
Già la scorsa settimana, in occasione della presentazione del suo libro ‘La scuola dei talenti’ a Roma, assieme al ministro Matteo Salvini, il titolare del dicastero bianco aveva detto che accanto ai giudizi analitici servivano quelli sintetici per andare incontro alle esigenze delle spaesate famiglie degli alunni.
Il Pd, tuttavia, non cambia idea. In serata Anna Ascani, vicepresidente della Camera, ha scritto su X che il “ministro Valditara reintroduce con un emendamento i giudizi nella scuola primaria. La priorità del suo Ministero è poter dire a un bambino di sei, sette, otto anni che è ‘gravemente insufficiente’“.
Secondo Anna Ascani, “le sciocchezze ideologiche suggerite da Salvini prevalgono ancora una volta sul bene della scuola”.
Ricordiamo che sul tema è intervenuto di recente alla Tecnica della Scuola Daniele Novara, direttore del centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti di Piacenza, che proprio nei giorni scorsi ha promosso, insieme con il giornalista e maestro Alex Corlazzoli, un appello che sta riscuotendo molti consensi in rete.
Novara ha sottolineato che il vero scopo della scuola non è quello di punire gli studenti, ma di fornire loro un processo di apprendimento significativo.
Pertanto, l’approccio alla valutazione dovrebbe essere orientato verso la comprensione e il miglioramento degli studenti, piuttosto che verso una semplice assegnazione di voti.