La norma, infatti, prevede per l’ammissione una valutazione complessiva per le prove scritte di ventotto quarantesimi, di cui almeno sei decimi in ciascuna prova. La precisazione fa seguito a numerosi quesiti fatti pervenire al Ministero da parte delle commissioni esaminatrici che lamentavano, appunto, la scarsa chiarezza delle disposizioni. La questione nasce dal fatto che il bando di concorso detta norme specifiche per lo svolgimento dei concorsi per gli ambiti disciplinari prevedendo una prova scritta comune a più classi di concorso, aggregate nell’ambito, il cui mancato superamento comporta l’esclusione dalle successive prove.
La semplificazione della procedura, che consente il conseguimento di più abilitazioni, e l’inserimento in graduatorie di merito per più classi di concorso, come analiticamente stabilito nell’art. 2 del bando, comporta come logica conseguenza il maggior rigore nella valutazione di tale prova di sbarramento, che si intende superata solo con una votazione non inferiore ai sette decimi. Da qui la nascita dell’equivoco. Pertanto, per l’ambito disciplinare 1, che comprende le classi di concorso 25/A – Disegno e storia dell’arte e 028/A – Educazione artistica, possono essere convocati per la prova pratica i candidati che abbiano ottenuto nella prova scritta una votazione di almeno ventuno trentesimi; per gli Ambiti 4 (43/A – Italiano, storia ed educazione civica, geografia nella scuola media e 50/A – Materie letterarie negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado) e 9 (43/A – Italiano, storia ed educazione civica, geografia nella scuola media, 50/A – Materie letterarie negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, 51/A – Materie letterarie e latino nei licei e nell’istituto magistrale e 52/A – Materie letterarie, latino e greco nel liceo classico) tutte le prove scritte di italiano, latino e greco devono essere superate con un punteggio corrispondente ai ventotto quarantesimi; analogamente per l’ambito 5 (45/A – Lingua straniera e 46/A – Lingue e civiltà straniere) nel diploma va menzionata la lingua straniera per la quale si è conseguita l’abilitazione) e 7 (36/A – Filosofia, psicologia e scienze dell’educazione, 37/A – Filosofia e storia). Le prove scritte, rispettivamente, di lingua straniera e di filosofia, devono riportare il punteggio non inferiore ai ventotto quarantesimi, per le classi 45/A e 46/A, e ai quattordici ventesimi per le classi 36/A e 37/A.