Fra poche settimane nelle scuole si dovrà procedere alla valutazione intermedia degli alunni. La questione è particolarmente delicata nelle secondarie di secondo grado dove gli alunni hanno frequentato ben poco in presenza.
Abbiamo parlato con alcuni dirigenti scolastici per capire come ci si muoverà per affrontare il problema.
“La valutazione intermedia in epoca di pandemia è un inedito” afferma Paolo Fasce dirigente dell’istituto tecnico nautico di Genova e Camogli che prosegue: “Alle ‘superiori’, dove l’interruzione della presenza è ininterrotta da fine ottobre e, dove, dall’inizio dell’anno è avvenuta secondo la didattica digitale integrata, giungono al pettine due scadenze. La prima, ben nota, è quella della valutazione intermedia, con la sua pagella, la seconda, ordinatoria, quella dell’analisi dei PAI. Nella nostra scuola, questa seconda questione è stata diluita nel corso dell’anno, certificando il superamento di quelli che potremmo semplicemente chiamare ‘debiti formativi’ in ogni occasione utile, e questa è la terza nel corso dell’anno. Per quel che riguarda invece la pagella vera e propria, i docenti si sono ovviamente organizzati alla luce dei documenti sulla valutazione a distanza che hanno integrato quelli precedenti”.
“Di certo – sottolinea il preside Fasce – manca una formazione nazionale sulla didattica a distanza che, nel mio piccolo, cerco di erogare tramite Future Lab, di cui la mia scuola è capofila in Liguria, che manca di un solo dettaglio implementativo: l’obbligo a frequentarlo demandato a decisioni dei singoli collegi dei docenti la cui mission implicita, troppo spesso è meramente quello di assemblea sindacale”.
“È vero che gli alunni hanno frequentato le lezioni in presenza sono fino a fine ottobre – sostiene Marco Bollettino, dirigente del liceo “Gramsci di Ivrea (To) – ma le lezioni non si sono mai interrotte e sono proseguite a distanza. Certo, la scuola italiana è costruita per funzionare in presenza e questo si riflette anche nella valutazione, ma quest’ultima non deve essere una media aritmetica dei voti ricevuti in prove scritte/orali eseguite in ambiente controllato”.
“La valutazione – conclude Bollettino – è un processo in cui è importante definire bene prima gli obiettivi e questo si può fare tranquillamente anche a distanza. A proposito di voti, voglio essere provocatorio. Perché non sfruttare quest’anno particolare e sperimentare la valutazione senza voti numerici della primaria anche nella scuola secondaria?”
Sulla stessa lunghezza d’onda è Aluisi Tosolini, dirigente del liceo “Bertolucci” di Parma: “Non solo è possibile ma è anche obbligatorio procedere valutare i percorsi formativi realizzati nella DDI/DAD ed è quello che abbiamo sostenuto sin da questa primavera, nel corso del primo lockdown, elaborando assieme all’Isi Pertini di Lucca e alla sua dirigente Daniela Ventura le linee guida per la valutazione nella DAD cui hanno fatto seguito i documenti riferiti agli strumenti, alle rubriche, alle metodologie da utilizzare. Una presentazione generale è disponibile qui.
“Certo – prosegue Tosolini – si tratta di passare dalla valutazione sommativa attenta solo alle dimensioni collegate ai contenuti alla valutazione formativa per competenze. A mio parere si tratta non solo di una sfida ma anche di una grande occasione per sperimentare e innovare anche a livello di valutazione uscendo dalla logica del solo voto per sole prestazioni cognitive basate su compiti in classe resi oggi impossibili dal lavoro on line a distanza”.
Tutti i materiali del progetto sono raccolti nella sezione onlifeschool del sito del liceo Bertolucci
Del tutto diversa l’esperienza di cui parla invece Stefano Stefanel, dirigente del liceo Marinelli di Udine: “Nella nostra scuola non ci sono quadrimestri. Il primo periodo si è concluso il 31 ottobre, le pagelle sono state distribuite ai primi di novembre con una valutazione diagnostica. Per noi il prossimo scrutinio sarà a giugno. Ed è da sei anni che non facciamo più gli scrutini a gennaio o a febbraio. Però dopo la prima valutazione di fine ottobre organizziamo attività di recupero di vario genere. C’è spazio anche per gli studenti di alto livello che, svolgendo attività extra scuola attinenti alle discipline, possono ottenere due punti di credito per la valutazione finale”.
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