Procedono in molte scuole primarie d’Italia le attività formative in materia di valutazione degli alunni legate alla necessità di applicare correttamente le nuove norme introdotte con l’OM 172 e le relative linee guida.
Tutto sommato sembra che l’attività proceda senza troppe difficoltà anche se è piuttosto diffuso fra i docenti il disappunto per la ristrettezza dei tempi a disposizione.
Le strategie alle quali si sta facendo ricorso per adeguarsi alle nuove norme sono le più diverse.
Ci sono scuole che hanno già prodotto una quantità consistente di materiali, dalle rubriche valutative per tutte le classi e per tutte le discipline, fino ai nuovi modelli di scheda di valutazione.
Ci sono casi di scuole che hanno predisposto dei veri e propri “kit” formati da più di 100 pagine.
In altri casi si è preferita (molto più opportunamente, perlomeno a parere nostro) una modalità più snella e meno “invasiva”: scheda di valutazione di pochissime pagine, facilmente compilabile dai docenti e altrettanto facilmente comprensibile per i genitori.
Uno dei problemi più difficili da affrontare e da risolvere riguarda la scheda per gli alunni con disabilità: se la scheda deve indicare gli obiettivi di apprendimento dell’alunno, accadrà inevitabilmente che la scheda dell’alunno con disabilità sarà diversa da quella degli altri alunni della classe. Con il rischio – affermano in molti – che di fatto si creino situazioni discriminanti o quantomeno di diversità non sempre giustificata.
E’ probabile che su questo problema si potranno trovare degli aggiustamenti, ma per intanto la situazione crea tensioni e difficoltà fra i docenti.
C’è poi il tema del rapporto con le famiglie che – molto spesso – alla fine chiedono all’insegnante di “tradurre in voto” la valutazione formativa contenuta nella scheda.
Probabilmente si tratta di problemi e difficoltà che accompagnano qualsiasi novità, e c’è quindi da augurarsi che nelle prossime settimane la situazione si assesti e le scuole riescano a vivere la “nuova valutazione” in modo più tranquillo.
D’altronde la stessa coordinatrice del gruppo di lavoro nazionale Elisabetta Nigris da noi intervistata tempo addietro ci ha tenuto a precisare che non bisogna correre più del dovuto e neppure pretendere di risolvere immediatamente ogni problema.