Docenti e genitori insieme per la scuola: così si intitola un interessante progetto promosso dalla Flc-Cgil, da Proteo e dal CGD (Coordinamento genitori democratici) finalizzato alla attivazione di un percorso formativo sui temi della valutazione.
Il progetto è particolarmente innovativo in quanto prevede che sulla nuova valutazione nella primaria la scuola svolga non tanto e non soltanto attività e iniziative di comunicazione e informazione nei confronti dei genitori ma che promuova vere attività di formazione da svolgere in stretta collaborazione.
La proposta è stata presentata ufficialmente nella giornata del 9 aprile nel corso di una video conferenza alla quale hanno preso parte Manuela Calza e Alessandro Rapezzi, della segreteria nazionale Flc, Angela Nava, presidente del Centro genitori democratici e Dario Missaglia presidente nazionale di Proteo Fare Sapere.
L’incontro, coordinato dal vicedirettore della nostra testata Reginaldo Palermo, è stata l’occasione per chiarire e approfondire le ragioni dell’iniziativa a le modalità con cui essa potrà essere realizzata nei territori.
Nel concreto, dopo una fase nazionale, si passerà a attività formative a livello locale.
Nella fase nazionale gli esperti delle tre organizzazioni si rivolgeranno a docenti e genitori che nelle fasi successive potranno gestire iniziative di formazione e ricerca-azione in cui siano compresenti sia insegnanti che genitori.
Nelle intenzioni dei promotori del progetto, a livello locale le attività di formazione dovranno avere preferibilmente come partecipanti contemporaneamente sia insegnanti che genitori, meglio se delle medesime scuole coinvolte.
Pur da punti di vista diversi, tutti gli intervenuti all’incontro hanno sottolineato un dato importante: il progetto vuole essere anche un contributo al rilancio della partecipazione dei genitori e delle famiglie alla costruzione della comunità scolastica.
Tutti hanno messo in evidenza che il nuovo modello di valutazione formativa per la scuola primaria richiede un rapporto nuovo fra scuola e genitori, perché per fare in modo che la valutazione serva davvero a migliorare i processi di apprendimento il ruolo attivo delle famiglie è condizione imprescindibile.
Lo stesso principio di “trasparenza” della valutazione e in particolare dei criteri che la scuola adotta non basta: si deve andare oltre la trasparenza e costruire davvero nelle scuole quella comunità educante che richiamata anche dal contratto nazionale di lavoro rischia però di restare una pura espressione verbale se non si promuovono concrete forme di collaborazione fra scuola e famiglia.
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