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Valutazione scuola primaria, Uil Scuola critica sul piano di formazione

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Si è svolto stamane il primo incontro del piano di formazione rivolto a dirigenti scolastici e docenti sul nuovo sistema di valutazione della scuola primaria, introdotto, a partire da quest’anno scolastico, con l’ordinanza ministeriale n. 172 del 4 dicembre 2020 con il quale il MI intende promuovere, per un biennio, una serie di attività di formazione con l’obiettivo di indirizzare, sostenere e valorizzare la cultura della valutazione e degli strumenti valutativi nella scuola primaria. 

Due i webinar in programma oggi e domani 12 gennaio: “Dai voti ai giudizi descrittivi nella scuola primaria: il nuovo quadro normativo”. Questo il titolo dell’appuntamento odierno destinato ai dirigenti scolastici, mentre per quanto riguarda i docenti, gli incontri sono due. Il primo, dal titolo “Obiettivi di apprendimento e criteri di valutazione”, in programma per l’11 gennaio, dalle ore 17 alle 19 e il secondo, dal titolo “Strumenti valutativi e documento di valutazione”, in programma per il 12 gennaio, dalle ore 17 alle 19.

L’intervento contrario dei sindacati

Ma i sindacati non ci stanno. In particolare , la Uilscuola Rua, nella giornata di ieri, 10 gennaio, ha fatto pervenire agli uffici ministeriali una nota con la quale sostiene che tale procedura non rispetti quanto previsto nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, agli artt. 22 e 64.
L’organizzazione sindacale in questione sottolinea che “L’art. 22, al comma 8, lettera stabilisce che gli obiettivi e le finalità della formazione del personale sono oggetto di confronto, e che l’art. 64, al comma 1, stabilisce che la “La partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle proprie professionalità”.

Per il sindacato di Pino Turi il ministero continua a parlare di formazione dimenticando che questa materia costituisce un diritto per il personale e ne prevede l’obbligo solo all’interno dell’orario di servizio.
Una materia, si sottolinea nel testo della lettera, oggetto di informazione preventiva, che il ministero, ancora una volta, ha disatteso.
L’auspicio, a conclusione della lettera, resta quello di un opportuno chiarimento.