Buongiorno
L’articolo “Valutazione scuola primaria senza voti, ma…” del 10 gennaio scorso a firma di Giuseppe Adernò mi trova completamente in… disaccordo. Ritengo infatti un po’ barocchistici concetti quali “processi cognitivi e meta-cognitivi, emotivi e sociali” e altre frasi ad effetto a mio parere pesanti.
Il Sig. Adernò sostiene che l’istruzione non deve essere volta solo all’acquisizione di nozioni, ma ancor più allo sviluppo di apprendimenti e quindi di specifiche competenze. Ma senza nozioni non si può apprendere né acquisire competenze!
Sostiene poi che “le competenze non sono elementi misurabili con il metro del voto”: io invece dico di sì. Invece di fare – e di scrivere – parole su parole su parole, il cui unico effetto spesso e volentieri è quello di “ubriacare” di chiacchiere chi le legge, basta scrivere un numero, che rispecchia chiaramente il livello di apprendimento (o non apprendimento) dell’alunno. Certo poi sulla base di quella valutazione numerica si lavorerà per cercare di accrescere il livello di apprendimento di chi è ancora troppo indietro.
Il sistema proposto dal Sig. Adernò (e per certi versi già in uso da anni) comporta grande dispendio di tempo ed energie da parte degli insegnanti e rischia alla fin fine di non esprimere nessuna vera valutazione.
Daniele Orla