Proprio su quest’ultimo argomento ha detto: “Non mi sentirei a posto lavorando in un ambiente che mi è ostile: per questo ho chiesto agli insegnanti della mia scuola di valutarmi a scrutinio segreto e quasi all’unanimità essi hanno manifestato il desiderio che continui a rivestire il ruolo di preside del Brocchi”.
Ed è proprio l’idea di una valutazione-voto del dirigente scolastico a scrutinio segreto la novità di una possibile proposta emendativa utile a riequilibrare i poteri della comunità scolastica, dando al collegio dei docenti la possibilità di esprimere un giudizio verso l’operato del proprio dirigente scolastico.
Un’idea lanciata in televisione davanti a milioni di italiani, che potrebbe essere approfondita e migliorata a livello parlamentare nei futuri lavori del disegno di legge sulla Buona Scuola.
A tal proposito mi piace ricordare le parole Lucio Ficara sull’argomento “presidi padroni“: “Con i presidi padroni, fortemente voluti con il Ddl scuola, la corruzione entrerà anche, e a pieno titolo, nelle nostre scuole. Invitiamo il Governo e il Parlamento a riflettere sul provvedimento che vedrebbe ampliati i poteri del dirigente scolastico. È surreale pensare che il posto di lavoro di un insegnante, cioè l’assegnazione di un insegnamento di un docente della scuola pubblica italiana, venga concessa, per il volere di un preside, sulla base di rapporti di conoscenza che lo stesso Preside ha con il docente aspirante ad insegnare nella sua scuola”.