“La valutazione dei docenti non possa essere fatta da una sola persona”, il dirigente scolastico, “ma da un nucleo di esperti, anche ispettori del ministero, e che debba comprendere anche le famiglie e i ragazzi”. A ribadirlo, dopo averlo detto ai rappresentanti del Governo, è Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl.
Intervistata da Qn, la sindacalista spiega perché il sindacato si è messo di traverso rispetto alla riforma della scuola. La Cisl, però, non sembra entusiasta di fermare gli scrutini di fine anno scolastico, come invece sembra intenzionata a fare la Cgil affiancandosi ai Cobas. “Personalmente sono contraria”, dice Furlan dello sciopero degli scrutini, “ma molto dipende dal governo”.
Che dice la sua anche sulle troppe immissioni in ruolo che non si faranno: “ben vengano le assunzioni per 100mila precari, ma ricordiamoci anche degli 80mila precari delle scuole dell’infanzia per i quali nulla è previsto. E anche del fatto che il comparto scuola è senza contratto da 7 anni”.
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Furlan non poteva non parlare dell’esecutivo in capo a Renzi: “è inutile che mostri i muscoli. Se vogliamo portare il Paese fuori dalla crisi, non serve certo fare a gara a chi è più forte, serve dialettica politica. L’atteggiamento che il governo ha verso il sindacato è uno dei suoi limiti principali”.
Il premier, conclude la leader della Cisl, “non si deve illudere, nessuno riforma il Paese da solo e deve ricordarsi che questo Paese ha perso, negli ultimi anni, 25 punti di produzione industriale. Solo con il confronto con le parti sociali possiamo scrivere un piano industriale per far ripartire l’Italia che sta perdendo fette importanti di mercato. Noi della Cisl continueremo a cercarlo questo confronto”.
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