Van Rompuy ricorda che a livello europeo sono state già ”stabilite una serie di misure concrete” anche se ”dobbiamo andare oltre”. In questa direzione che va il piano messo a punto dall’Europa che, spiega Van Rompuy, dovrà però essere integrato con le iniziative già prese per contrastare la disoccupazione giovanile.
Questi i cinque punti del piano: anticipare all’inizio del 2014 il cofinanziamento dei progetti regionali per agevolare la lotta alla disoccupazione; accelerare la ‘Garanzia per i giovani’ in tutti i paesi; studiare anche altre possibili risorse provenienti dalla Banca di Investimenti Europea e dal Fondo di Globalizzazione europeo; coinvolgere i partner sociali, dai datori di lavoro ai sindacati, per individuare soluzioni e ‘best practice’; accrescere la mobilità transfrontaliera.
Van Rompuy ricorda che in Europa oggi ci sono ”più di sette milioni di giovani che non seguono un percorso lavorativo o di istruzione. E’ questa una sfida economica, politica e sociale per le nostre società, una sfida impellente che dobbiamo affrontare”.
Il presidente del Consiglio europeo ricorda che le politiche sociali e dell’occupazione ”sono responsabilità nazionale” ma l’Europa ”può e deve sostenere questa sfida, soprattutto rispetto al tema della disoccupazione giovanile”. Per questo motivo, aggiunge Van Rompuy, ”ho scritto a tutti i capi dell’Unione europea, con l’obiettivo di mobilitarli in questa lotta”. Il prossimo consiglio deve essere il momento delle ”azioni concrete, come quella di dare opportunità di occupazione ai giovani entro i quattro mesi successivi a quando lasciano la scuola”.
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