Una faccenda che ha dell’assurdo. Una scuola elementare del Bresciano, la “Leonardo da Vinci” di Cellatica, è stata praticamente devastata da un raid vandalico che ha avuto luogo domenica 18 settembre. Risultato? Quasi duecento bambini si ritrovano adesso a dover fare lezione altrove, in un luogo improvvisato, in quanto il loro istituto è stato dichiarato inagibile dai Vigili del Fuoco accorsi sul posto, che hanno evitato che la scuola venisse danneggiata ulteriormente.
Un attacco molto triste e soprattutto immotivato, se mai si potesse trovare un motivo che giustifichi azioni del genere, che causerà sicuramente non pochi disagi ad alunni, docenti e genitori. Le lezioni per i 187 bambini, che le avevano riprese da pochi giorni dopo le vacanze estive, si terranno – dopo due giorni di forzata sospensione dell’attività didattica – in parte nella scuola secondaria di primo grado “Enrico Mattei” e in parte nell’oratorio, come riportato da La Repubblica.
In particolare, i muri dell’istituto sono stati imbrattati con scritte incomprensibili e bestemmie, le aule sono state danneggiate e le librerie sono state persino date alle fiamme. “Siamo amareggiati e attoniti di fronte alla violenza di un atto che ha colpito tutta la nostra comunità e in particolare quella dei più fragili, i bambini – si legge in una nota pubblicata sui canali social del Comune dal sindaco Marco Marini e dall’assessora all’Istruzione Luisa Castellazzo insieme alla dirigente scolastica Livia Pedretti – È stato attaccato il luogo della loro crescita, la culla del loro futuro. Questo atto vile colpisce le sicurezze, il luogo di protezione, le relazioni e i sogni dei nostri bambini e bambine”.
Chi si è reso colpevole di atti così crudeli? Al momento non si sa, le indagini sono in corso. Si pensa si tratti di un gruppetto di adolescenti. Alcuni testimoni, come si legge sul quotidiano, dicono di aver visto scappare dalla scuola alcuni ragazzi di circa 14 anni che già in passato si sono resi protagonisti di danni a luoghi pubblici. Il sindaco però ha dichiarato che “attualmente non vi sono novità sul fronte delle indagini. Invitiamo tutti a desistere da inutili ricostruzioni infondate, onde evitare di intralciare il lavoro delle forze dell’ordine, nelle quali abbiamo piena fiducia”.
Anche il parroco del paese, monsignor Claudio Paganini, ha commentato la faccenda, cercando di comprendere cosa è passato nella mente dei ragazzi in questione: “In base quanto si dice in paese, sembra che siano stati dei giovanissimi, che avevano già combinato qualche pasticcio tempo fa. Oltre all’emergenza economica di questo periodo, ce n’è indubbiamente anche una educativa. Proprio per questo come parrocchia stiamo pensando a un percorso per le famiglie, per aiutarle ad affiancare i ragazzi, a non farli sentire soli”.
Nel frattempo alcuni genitori di alunni iscritti all’istituto non sono rimasti con le mani in mano, sistemando gli spazi dell’oratorio per trasformarli in aule pronte ad accogliere i bambini. Da giorni, inoltre, stanno arrivando numerosi messaggi di sostegno e offerte di aiuto alla comunità bresciana, “non solo dei genitori, ma anche da parte di tutte le liste presenti in consiglio comunale, dai sindaci dei comuni limitrofi e dalla sede di Brescia dell’Unione sindacale italiana poliziotti – conclude il primo cittadino – Grazie a tutti. Questa solidarietà è il racconto migliore che possiamo offrire ai nostri bambini e bambine dopo i gravi fatti di domenica”.
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