Sui ripetuti atti vandalici di cui è stato oggetto l’Istituto Comprensivo “Giovanni Falcone” di Palermo intervengono in queste ore l’Associazione per Onorare la Memoria dei Caduti nella lotta contro la mafia ed il C.E.L.M. (Comitato Europeo per la Legalità e la Memoria).
Come abbiamo avuto modo di raccontare, più volte, negli ultimi mesi, la preside Daniela Lo Verde si è trovata a dover registrare atti di violenza nei confronti della scuola.
L’ultimo evento risale alla giornata del 15 giugno quando il plesso, che ospita la materna e la primaria, è stato messo a soqquadro con banchi gettati a terra, armadi divelti, finestre con i vetri spaccati ed escrementi sui pavimenti.
“La notizia – dichiarano le due organizzazioni – ci ha lasciati sbigottiti, basiti ed oltremodo costernati e sconcertati. L’atto vandalico non deve essere visto semplicemente come una bravata di alcuni perditempo, ma un’azione delinquenziale, che mostra il volto della mafia, da una parte, e della delinquenza di bassa leva, dall’altra, per dare un messaggio forte e chiaro”.
“A scuola – proseguono – si imparano non solo nozioni, ma valori, saperi e diritti. Si insegna ad essere autonomi, non solo dalle famiglie per diventare adulti, ma si insegna, soprattutto, a diventare adulti e maturi rispetto al malaffare, alla corruzione, alla delinquenza”.
“La mafia – concludono – non vuole sviluppo, ma sottomissione e con questo deprecabile atto, lancia il suo gesto di sfida, così come ogni qual volta ha tolto la vita a tutte le sue vittime ed eroi. Siamo vicini a tutto il personale della scuola, perché non si demoralizzi, ma da questo atroce colpo si rialzi più combattivo e più forte”.
E rivolgendosi alla scuola assicurano: “Noi siamo con voi e soli non vi lasceremo. Che la mafia lo sappia”.
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