Il generale Roberto Vannacci nell’intervista che ha rilasciato oggi, 1 marzo, a Il Corriere della Sera, ha parlato ancora una volta di scuola e di patriarcato, commentando anche la querela nei suoi confronti da parte di Paola Egonu e l’indagine per istigazione all’odio razziale.
“La gente vede che i leader cambiano, però l’Italia non cambia mai, o cambia troppo lentamente. Riforme, infrastrutture, scuola, fisco: tutto fermo. Per questo incontro molta gente delusa”, ha detto il generale, che non si pente di aver scritto il libro incriminato.
“Visto che la sospensione è connessa al mio libro ‘Il mondo al contrario‘, dico molto schiettamente che non ho alcun rimorso. Rivendico la mia libertà di espressione del pensiero e delle opinioni. Libertà su cui si fondano tutte le democrazie occidentali e diritto inviolabile, irrinunciabile e imprescrittibile di ogni cittadino, anche in uniforme”.
E, sul patriarcato: “Ma dove lo vede in Italia questo patriarcato?”, ha commentato. “Quando scrivo che Paola Egonu non ha i tratti somatici dell’italianità, non discrimino; esalto una differenza”, ha aggiunto, riprendendo le sue parole sulla pallavolista.
Sospensione disciplinare dall’impiego per 11 mesi, “con conseguente uguale detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio”. Questa la sanzione a lui applicata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, in esito al procedimento disciplinare di Stato avviato lo scorso 30 ottobre.
Così l’avvocato dell’ufficiale: “La sanzione stigmatizza le circostanze della pubblicazione del libro ‘Il mondo al contrario’ che avrebbe asseritamente denotato “carenza del senso di responsabilità” e determinato una “lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata compromettendo il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare”.
Contro il provvedimento, il legale ha annunciato “immediato ricorso al Tar Lazio”, con richiesta di sospensiva, rivelandone il contrasto con il diritto alla libera manifestazione del pensiero garantito a tutti i cittadini, compresi i militari.
Paola Egonu, la campionessa di pallavolo stella della Nazionale Azzurra, ha querelato il generale per diffamazione in merito ad alcune frasi rivolte proprio a lei contenute nel libro. Come riporta Ansa, il pubblico ministero ha optato per l’archiviazione, decisione impugnata dalla Egonu e adesso si attende la decisione del gup che dovrà decidere se procedere con l’archiviazione o se disporre il giudizio per il generale.
“Il mondo al contrario” qualche mese fa è stato scelto come testo da leggere in classe nelle ore di Educazione Civica. Questo quanto è stato deciso da una docente di lettere in un liceo scientifico della provincia di Brindisi.
“Aiuta a sviluppare il pensiero critico” è il commento della docente, riportato da La Repubblica. “Il libro consente di parlare di diversi campi, dalla famiglia alla patria, dall’ambiente all’energia, questi sono i capitoli del libro – precisa la professoressa – I ragazzi hanno la possibilità di confrontarsi con un libro dal quale possono prendere le distanze, perché per prendere le distanze da un libro bisogna leggerlo”.
Queste alcune delle dichiarazioni contenute nel libro che hanno scatenato una vera e propria pioggia di polemiche: “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione” e “Anche se Paola Egonu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”.
All’interno del libro c’è spazio anche per argomenti cari alla scuola. Come riporta Fanpage.it innanzittutto Vannacci se la prende con gli asili nido e i servizi all’infanzia: a suo avviso questi sono nati per colpa del rifiuto della figura di donna madre da parte di movimenti femministi.
Secondo il generale, inoltre, nelle scuole non si dovrebbe introdurre la carriera alias per gli alunni in transizione di genere. E, infine, ecco invece una proposta: secondo Vannacci prima di ogni ora di lezione bisognerebbe far salutare la bandiera italiana a tutti gli studenti.
Poco più di un mese fa abbiamo dato notizia della presentazione del controverso libro in un liceo di Afragola. Dopo che si è scatenato un polverone il dirigente scolastico dell’istituto ha fatto dietro front. “Ho deciso, per motivi contingenti, di declinarne l’opportunità, soprattutto perché, lo ha detto lo stesso Generale nella prefazione: ‘…questo libro è destinato ad un pubblico adulto e maturo..’. E noi abbiamo dodicenni/diciottenni”, questa la sintesi della sua riflessione, affidata ai social.
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