Attualità

Variante inglese, Giannelli (ANP): difficile rientro in classe al 100%

Il presidente dell’Associazione nazionale presidi (ANP), Antonello Giannelli, su Sky Tg24 si dice preoccupato dalla variante inglese del Covid-19, che rende più difficile pensare di far tornare in classe gli studenti al 100%.

La dichiarazione di Giannelli: “Sicuramente l’obiettivo è tornare in classe al 100% ma il problema è se sia possibile, tanto più con la variante inglese che sembra molto aggressiva dal punto di vista dei contagi. In questo momento è molto difficile pensare al rientro al 100% ma è certamente un obiettivo di lungo termine, l’anno prossimo dovremmo avere tutta la popolazione scolastica in classe, anche per questo abbiamo chiesto una accelerazione della campagna vaccinale per la scuola”.

Le scuole superiori

Ricordiamo infatti che le scuole superiori dopo lo stop del Natale sono tornate in classe al 50%, con una progressione graduale verso il 75%, nell’ottica di un rientro completo qualora le condizioni epidemiologiche lo avessero permesso. A conti fatti non sta accandendo, le scuole superiori mantengono nella maggior parte dei casi quote di didattica in presenza dimezzata e la circolazione del virus si fa particolarmente aggressiva laddove prevale la variante inglese, su cui grande preoccupazione mostrano gli esperti, da Walter Ricciardi, consulente del Ministro Speranza, al virologo Andrea Crisanti, alle ultime dichiarazioni dell’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola, che suggerisce ciò che, a prescindere dal Governo, dovremmo fare tutti:

  • 1) vaccinarci quando chiamati
  • 2) usare mascherine Ffp2 negli ambienti chiusi, inclusi negozi e scuole (per strada bastano quelle chirurgiche o anche di stoffa)
  • 3) non organizzare ritrovi in casa con amici o parenti
  • 4) andare al ristorante solo con i propri conviventi
  • 5) evitare sempre di incontrare persone fragili senza le dovute precauzioni (anche i nonni!)”

Raccomandazioni che sono legate al fatto che “la variante inglese è non solo più trasmissibile ma anche più letale. Il rischio potrebbe essere tra il 40% e il 60% in più. La buona notizia è che i vaccini funzionano anche contro questa variante.”

Le indagini ISS sulla variante inglese

La variante inglese “è stata identificata nell’88% delle Regioni/Province autonome partecipanti” allo studio di prevalenza dell’Iss sulla variante Uk. “Le stime di prevalenza regionale risultano molto diversificate”, con valori compresi “tra 0% e 59%”.

Secondo la relazione tecnica della ricerca la variante è presente “con percentuali rispetto ai casi totali che vanno fino al 59% in alcune aree” del Paese. In totale, si legge, hanno partecipato all’indagine 16 Regioni e Pa. Tre Regioni e Province non hanno partecipato. Una regione invierà i dati nei prossimi giorni, mentre un’altra Regione ha le analisi ancora in corso. Hanno complessivamente partecipato 82 laboratori. Su 3.984 casi con infezione da virus Sars-CoV-2, 495 infezioni sono risultate riconducibili a virus Sars-CoV-2 variante inglese.

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Carla Virzì

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