Il virologo, ex consigliere della Giunta Zaia in Veneto, Andrea Crisanti, sostiene le parole di Walter Ricciardi e invoca il lockdown nazionale: “Va chiuso tutto e va lanciato un programma nazionale di monitoraggio delle varianti. Dove si trovano le varianti brasiliana e sudafricana servono lockdown stile Codogno, non le zone rosse che sono troppo morbide. Gli sviluppi dipenderanno dalla dinamica del contagio, ma se va come all’estero ci sarà un’impennata importante a fine febbraio.
E sulle scelte del Governo e del Ministro della Salute Roberto Speranza, Crisanti si mostra in disaccordo: “Non può rimanere tutto com’è. Mi riferisco ai tecnici del ministero e al Cts, che sono più ascoltati di Ricciardi. Le politiche adottate fin qui sono state sempre di rincorsa al virus, mentre è venuto il momento di anticiparlo.”
Insomma, il Comitato Tecnico Scientifico, guidato da Agostino Miozzo, potrebbe in questa fase avere fatto scelte non all’altezza della gravità della situazione, secondo Crisanti. Una posizione critica sull’operato del CTS, che assume particolare valore alla luce delle dichiarazioni del Coordinatore Miozzo in fatto di scuola, dato che, anche in momenti particolarmente delicati dal punto di vista dei contagi, Agostino Miozzo ha sempre ritenuto necessaria la riapertura delle scuole, in grande sintonia con l’ex Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ma in rottura con i Governatori più rigoristi, da De Luca (Campania) a Emiliano (Puglia).
Peraltro, è di poche ore fa il bollettino della Regione Campania che informa la popolazione sulle cifre del contagio da varianti del Covid in Campania: il 25% dei contagi provengono dalla variante inglese del virus, un dato che è destinato a salire.
Il comunicato della Regione Campania
Coronavirus: è stata avviata un’indagine mirata per l’analisi dell’aumento dei campioni positivi registrati in Campania nelle ultime settimane, in relazione a possibili varianti del virus. Lo studio di sorveglianza epidemiologica, condotto da Istituto Zooprofilattico, Tigem e Cotugno, prende in esame la diffusione territoriale del contagio attraverso il campionamento dei casi positivi, e ha già verificato che la percentuale di incidenza della cosiddetta “variante inglese” in Campania, in media con quella nazionale, è attestata al 25%. Un caso su quattro. È questa la principale motivazione per mantenere altissima la guardia e per cui si richiede un lavoro ancora più intenso di controllo sui territori e sui contatti diretti dei positivi con variante inglese. È in atto un’azione di monitoraggio costante sulla diffusione di varianti, ed è ancora più urgente che vi siano a disposizione i vaccini necessari per continuare in maniera sempre più massiccia la campagna di vaccinazione in corso.