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Vecchioni: “Bisogna distinguere i ragazzi, ci sono quelli che studiano e quelli per cui contano solo i Rolex e il successo”

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Il cantante ed ex professore Roberto Vecchioni ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera in cui ha parlato di una delle sue canzoni più celebri, “Sogna, ragazzo, Sogna”, che recentemente ha ri-registrato e pubblicato in compagnia del giovane cantante Alfa.

“Quello è stato un caso più unico che raro nella discografia italiana: non era invisibile, ma lo conoscevano in pochi. Forse il contesto di Sanremo ha fatto in modo che una simile rappresentazione — anche visiva, con me vicino ad Alfa — facesse centro e riuscisse a parlare del conflitto intergenerazionale. Ma diamo il giusto merito ad Alfa, che ha interpretato in modo meraviglioso la generazione a venire”, ha esordito.

“Vedo un mondo in confusione”

Il professore ha poi spiegato cosa conterrebbe il testo del brano se lo scrivesse oggi, nel 2024, guardando al mondo e ai ragazzi di oggi: “È complicato perché vedo un mondo in confusione, spaccato in due: da un lato ci sono la democrazia e il capitalismo dell’Occidente, dall’altro concetti completamente diversi sulla vita. Temo siano differenze insanabili: una catena a perdersi, dimenticarsi, non capirsi”.

“Anche tra i ragazzi bisogna distinguere: ci sono quelli che studiano, pensano al lavoro, alla famiglia, alla cultura. E ci sono quelli che della cultura se ne fanno un baffo, per i quali contano solo i Rolex e il successo. Purtroppo si vede e si sente nelle canzoni, nella letteratura, in tante cose”, ha concluso.

Il duetto che ha colpito il mondo della scuola

Sulle note di “Sogna ragazzo sogna” abbiamo assistito a un viaggio generazionale bellissimo: la complicità tra docente e studente. Proprio il cantautore ed ex docente aveva raccontato di aver scritto quella canzone dedicandola ai suoi studenti e oggi, dopo tanti anni, arriva la risposta. Infatti, Alfa ha deciso di dare un finale alla canzone, rispondendo al prof con le sue strofe così da concludere un cerchio. Tutto ciò è valsa la standing ovation dell’Ariston.

E al mondo della scuola quel messaggio è arrivato. Infatti, tra i tanti ad aver condiviso il duetto c’è anche il prof Sandro Marenco che sul proprio profilo Instagram ha commentato commosso: “Grazie prof Vecchioni e grazie Alfa per avermi fatto vedere la mia scuola, quella che tanti insegnanti come me, come noi e tanti alunni come te, come voi, costruiscono ogni giorno”.

Sogna, ragazzo, sogna“, un incontro tra generazioni

I due sono stati ospiti a RTL1025. Ecco le parole di Alfa sul professore: “L’importante è essere originali, me lo ha insegnato lui. Si è fidato di me. A Sanremo ero molto teso ma lui mi dava validi consigli, mi ha detto che cantare a occhi chiusi è come baciare”.

Ed ecco il commento dell’80enne: “Ho trovato quello che aveva scritto nel finale, è stato bravissimo, è entrato nella parte e sembrava una canzone sua. La parte rappata sua è un valore aggiunto, ha dato un significato di passaggio di consegne tra una generazione e un’altra. Merito suo. Credo che lui sappia muoversi in ogni situazione. I ragazzi di oggi? Sognano le cose che sognano anche i grandi: che ci si capisca di più, che si guardino gli altri. I ragazzi di oggi sono come quelli di ieri, non c’è differenza”.