Attualità

Vecchioni: “La scuola è fatta per costruire uomini, non commercianti o industriali. Si sceglie dopo l’Università”

Il cantautore ed ex insegnante Roberto Vecchioni, ospite fisso del programma di La7 In Altre Parole“, ha parlato di scuola nell’ultima puntata andata in onda sabato 16 novembre. Innanzitutto ha commentato la decisione del dirigente scolastico del liceo di Giulia Cecchettin di vietare il minuto di rumore in occasione del primo anniversario della sua morte.

Giulia Cecchettin, Vecchioni: “Giusto fare rumore”

Vecchioni ha deciso così di invitare il pubblico e il conduttore Massimo Gramellini a “fare quindici secondi di rumore, urlate, cantare. Giusto fare rumore”.

Poi il cantante ha mostrato un testo prodotto da alcuni studenti sulla storia degli ebrei, in seguito a quanto accaduto in un cinema milanese con il film sulla vita di Liliana Segre: “Questo libro lo hanno scritto i ragazzi di tre classi, è una ricerca meravigliosa su venti donne ebree che sono state massacrate. I ragazzi sono andati a cercare tutto, i documenti. Lo presenteranno il 10 dicembre, glielo presento io. Io sono conosciuto, se si permettono di contestarmi ho le risposte. Se contestano voi non la passano più liscia per tutta la vita”.

Vecchioni loda le intenzioni degli studenti

E, sullo sciopero della scuola e la manifestazione degli studenti dello scorso venerdì, che hanno bruciato un fantoccio col volto del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ed esposto cartelli e striscioni con le foto dei ministri imbrattati con mani sporche di sangue: “Si parla, si discute, non si fanno queste cose. Bruciare delle immagini non è niente di grave. Ma quello che mi ha colpito di più di questi ragazzi è che hanno chiesto che l’insegnamento a scuola sia slegato dal profitto”.

“Questo è importante: la scuola è fatta per costruire un uomo non un commerciante, un negoziante, un industriale. No, costruisce un uomo con gli equilibri dentro. Poi dopo, dopo l’Università, sceglierà. Via le logiche di profitto. La seconda cosa? Lo psicologo a scuola, ce n’è un bisogno assoluto. I ragazzi devono parlare con solo con i genitori e i compagni ma con una persona esterna. C’è stato un aumento di risorse per le scuole paritarie, invece per la scuola pubblica non si è fatto nulla”, ha concluso Vecchioni.

Laura Bombaci

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