Nel giorno della morte del grande cantautore Franco Battiato, arriva il ricordo del collega e amico Roberto Vecchioni: “Battiato non è stato ancora compreso fino in fondo, quando questo avverrà ci si renderà conto che è stato un assoluto innovatore, un eclettico spaventoso che ha capito e studiato tutte le culture musicali”.
E sui successi umani e autoriali dell’artista catanese, Vecchioni dichiara: “Quello che mi colpisce di più è il suo giocare con il nonsense, combattendo l’ovvio. Attraverso le sue canzoni ci fa sentire una tranquillità d’animo sino alla fine, ha fatto uno sforzo incredibile per trasmetterci che l’animo dell’uomo conta“.
Quanto al primo incontro tra i due, l’ex insegnante ci racconta: “La prima volta che ho incontrato Battiato è stata nel 1973 a Forlì per una festa di piazza: è arrivato da solo con un transatlantico che era un organo e ha solo suonato senza cantare mentre io ho cantato canzoni difficilissime: un insuccesso totale”.
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