Per loro il problema è stato rappresentato da un anno. Se si fossero immatricolati prima del 2008, infatti, sarebbero stati ripescati e inseriti nelle graduatorie un intervento legislativo targato Gelmini (articolo 5-bis della legge 30 ottobre 2008, n. 169). Ma dopo l’esclusione è stata automatica. Dunque che fine faranno i laureati e laureandi in Scienza delle formazione primaria e in Strumento musicale e didattica della Musica? Quali sbocchi lavorativi potranno avere nella scuola, se per loro le graduatorie sono chiuse?
Ecco perché a gran voce, questi giovani in cerca di occupazione, sostenuti a spada tratta dagli atenei, che temono di perdere iscritti e di vedere addirittura cancellati i corsi di laurea, stanno premendo affinché si garantisca loro l’inserimento.
“Se così fosse -continua Russo – oltre a ledere il diritto di 20.000 persone che hanno i titoli legali per stare nelle Gae, già da due anni, si esporrebbe l’amministrazione a nuovi contenziosi e ad una sicura soccombenza”.
“Mi auguro – continua il deputato del Pd- che ci sia una responsabile e risoluta presa di posizione del ministro Gelmini e delle forze più sensibili della maggioranza parlamentare. Il Pd ha presentato un emendamento volto a risolvere questo problema, così come anche altre forze politiche di maggioranza. In commissione, in occasione delle audizioni, si è anche registrata una larga convergenza con le forze sociali, di categoria e sindacali rappresentanti i docenti. Mi chiedo – conclude Russo – se nel nostro Paese si possa continuare a tollerare che a dettare legge sia qualche pessimo funzionario ministeriale, artefice degli enormi danni in materia di graduatorie provocati ai docenti ed allo Stato. Anche nel centrodestra, se la politica con la P maiuscola muove ancora qualche sentimento nobile, si abbia il coraggio di mostrare la dignità richiesta”. 20.000 precari bussano alla porta della scuola: gli verrà aperta o il loro corso di studi si è rivelato inutile?