Una questione molto attuale di cui i membri della comunità scolastica possono discutere per trarre delle soluzioni costruttive, è la comunicazione del verbale del Collegio dei docenti ai diretti interessati.
Al di là delle controversie che possono nascere su questo argomento, è fuori dubbio che i docenti debbano conoscere i contenuti del verbale, sapere e ricordare le deliberazioni effettuate e gli argomenti discussi.
Non è solo una questione formale: i verbali – nella loro sequenza – possono servire anche per inquadrare meglio i problemi e per poter contribuire nelle successive riunioni alla progettazione di azioni più efficaci in relazione alle finalità istituzionali, correggendo se necessario quelle precedenti.
La legge della trasparenza, per antonomasia, il D.lgs. 33/2013 novellato dal D.lgs.97/2016 e la legge del diritto all’accesso sui documenti amministrativi (legge 241/1990) garantiscono “la partecipazione dei cittadini all’attività amministrativa”.
La mancata pubblicazione del verbale del Collegio o la sua mancata trasmissione tramite e-mail ai singoli docenti, rappresenta a mio modesto avviso, una potenziale violazione dell’interesse, concreto, attuale, qualificato di ciascun docente ad avere copia del verbale o a poterlo leggere sul sito web dell’Istituzione scolastica per la realizzazione delle finalità istituzionali.
La lettura del verbale durante le riunioni con componenti che superano le 70 unità, spesso non risulta chiara. Inoltre talora può anche accadere che il verbale risulti volutamente incompleto o parziale e quindi una verifica successiva da parte di tutti gli interessati è sempre utile.
Fortunatamente sono moltissimi i dirigenti scolastici che pubblicano il verbale nell’area riservata del sito istituzionale o lo inviano tramite e-mail ai componenti del Collegio: è una buona prassi per garantire la trasparenza ma anche per favorire la crescita della “memoria storica” della comunità scolastica.