Torna il terrore in Umbria, regione caratterizzata da una grande attività sismica. Il 20 aprile scorso una forte scossa di terremoto , magnitudo 3.6, è stata avvertita dalla popolazione nella zona di Città di Castello nell’alta valle del Tevere.
A oggi, da quanto si è appreso dalle forze di polizia operanti nel territorio, non si registrano feriti o danni particolari, mentre gli alunni di alcune scuole sarebbero stati precauzionalmente fatti uscire dai loro istituti. Gli interventi in corso coordinati dalla sala operativa provinciale ( Perugia ) sono circa una decina, soprattutto nel centro abitato di Città di Castello, dove si sono verificate cadute di intonaco e piccole lesioni alle strutture murarie.
Le verifiche post sima sono state svolte anche in alcuni edifici scolastici come l’Ipsia e l’ Istituto di Agraria.
Si ricorda che le verifiche post terremoto devono essere eseguite tenendo conto delle NTC-2008 ( “ Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al DM 14 gennaio 2008 ) che prevedono al punto 8.3 situazioni di verifica obbligatoria , comprensive appunto delle condizioni post-terremoto. Queste norme hanno un’impostazione coerente agli Eurocodici, con particolare riguardo alla puntuale valutazione della pericolosità sismica del territorio nazionale e, quindi, alle esigenze di una moderna progettazione sismoresistente delle opere di ingegneria civile da realizzare o ristrutturare in Italia. E’ importante in questi casi che la pianificazione della sicurezza sia effettuata tenendo conto del contesto ambientale nel quale ci si trova a operare
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