Categorie: Personale

Verrà “allungato” il primo “gradone” stipendiale?

Sui principali problemi di natura sindacale che sono in questo momento sul tappeto abbiamo rivolto alcune domande al segretario nazionle di Unicoba, Stefano d’Errico.

Tecnica della Scuola
Assunzioni in ruolo. Il Governo ha scritto nel DL 3 che per poter procedere è necessario un contratto fra le parti. Il sospetto è che si voglia estendere il primo “gradone” (ora di 8 anni) a 9 o addirittura a 10. E’ un sospetto fondato?

d’Errico
Più che fondato. La Carozza intende inasprire la penalizzazione per i neo-assunti, a suo tempo concordata con CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda come ‘misura temporanea’. Non solo verrebbe confermata, ma persino estesa al termine del terzo ‘gradone’ (15 anni di servizio). Potremmo definirla un’operazione in ‘Stile Electrolux’, se non fosse che in Italia la categoria è rimasta talmente indietro che lo stipendio di qualsiasi docente della UE è più alto anche di quello di docenti italiani impegnati regolarmente da decenni (e, sebbene in misura minore, la cosa vale anche per gli ata).

T.d.S. 
Scatti stipendiali. Cosa ne pensate del “balletto” dei 150 euro ?

d’Errico
Per evitare la generale sollevazione della scuola, ed in particolare di quei 90 mila docenti ed ata ai quali sarebbero stati prelevati di forza 150 euro al mese, il governo Letta riduce ulteriormente il fondo a disposizione delle scuole per gli straordinari ed il miglioramento dell’offerta formativa.
Con l’accordo di CISL, UIL, SNALS-CONFSAL ed UGL, il governo Berlusconi ‘congelò’ gli scatti d’anzianità della scuola per il 2011 ed il 2012. Monti, di concerto con le stesse sigle, estese e confermò il blocco. Per ‘restituire’ gli scatti 2011, l’anno passato vennero già tagliati 340 milioni di euro del fondo a disposizione delle scuole: di fatto, toglievano denaro destinato alla categoria per restituire ciò che alla categoria spettava comunque. Ancora una volta, grazie ad un accordo ‘sindacale’, mettevano soldi in una tasca togliendoli dall’altra… Così fanno anche oggi.

T.d.S. 
In ogni caso è chiaro che, ormai, per garantire gli scatti bisognerà decurtare ancora il fondo di istituto.
Voi che ne dite ?

d’Errico
C’è poco da dire: gli scatti 2012 versati a suo tempo dal Tesoro prima che venisse confermato il blocco anche per quell’anno (e che Saccomanni intendeva riprendersi indietro), vengono appunto pagati con i soldi della scuola e non potranno venire effettuati i progetti di didattica svolti (a meno che i docenti non operino ‘gratis et amore dei’), né potranno essere retribuite le ore di straordinario del personale ata.
Tutto ciò ha già determinato una riduzione pesante della contrattazione di istituto (su che si ‘contratta’?). Viene fatto gravare sulle famiglie e sugli studenti l’onere dell’acquisto dei più elementari strumenti per il funzionamento della scuola: gessi, lavagne, toner, assistenza tecnica e telematica, sino a scottex e carta igienica, saranno a carico di quell’eufemistico ‘contributo volontario’ che i genitori degli alunni sono indotti a pagare da molti anni questa parte. Una vera vergogna per la scuola pubblica italiana, che vede già da 30 anni ridursi progressivamente lo stanziamento percentuale sul Pil per istruzione, università e ricerca (ben sotto la media UE) e che retribuisce gli insegnanti persino peggio della Grecia.

T.d.S. 
Parliamo di distacchi sindacali. Non da oggi c’è chi sostiene che debbano essere pagati dalle organizzazioni di appartenenza e non dalla Amministrazione. Qual è la vostra posizione?

d’Errico
L’Unicobas non gode di nessun distacco pagato dallo stato (neppure permessi orari). Sono dati in monopolio alla casta sindacale cinghia di trasmissione dei partiti politici. Hanno costruito questo monopolio con l’invenzione di elezioni sindacali scuola per scuola. Una legge che ci impedisce però di cercare candidati e persino di presentare il nostro programma quando li troviamo, impedendoci le assemblee in orario di servizio. CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda possono parlare ai lavoratori anche dove non esistono e persino partecipare alle trattative di istituto senza aver preso neppure un voto. Questo non è uno stato di diritto

Reginaldo Palermo

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