Le recenti disposizioni che regolamentano lo svolgimento degli esami sono state illustrate dalla Dott.ssa Lucrezia Stellacci, componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e Consigliera del Ministro Lucia Azzolina, nel corso della videoconferenza promossa dall’UCIIM nel pomeriggio del 17 maggio.
Pensando alla prova orale degli esami vengono in mente le regole che hanno sempre caratterizzato il “colloquio pluridisciplinare” che contrassegna la conclusione del percorso formativo del primo e del secondo ciclo scolastico.
Le contingenze della pandemia per il Covid-19, hanno ristretto il tempo scuola ed hanno modificato l’organizzazione della didattica, avviando una sperimentazione “a distanza” con positivi successi, anche se le problematiche e le difficoltà attuative in alcune realtà sono state alquanto evidenti.
Adesso, “guardando avanti” e pensando al come far concludere agli studenti il primo o il secondo ciclo di studi si formulano alcune considerazioni perché la prova finale degli esami non sia soltanto un adempimento burocratico, ma conservi la valenza di un atto educativo.
Per i ragazzi di primo grado gli esami si svolgeranno a distanza, in modalità telematica.
La preparazione agli esami e gli adempimenti del Consiglio di classe sono bene dettagliati e sollecitano diligente osservanza nelle procedure di verbalizzazione degli atti.
La presentazione dell’elaborato che segna la conclusione del primo ciclo formativo ed il passaggio al secondo grado d’istruzione, diventa una positiva occasione per ringraziare la scuola che li ha accolti bambini e li ha accompagnati durante il periodo di crescita adolescenziale.
La presentazione telematica dell’elaborato potrebbe essere avviata da un simile modello di incipit: “In questi anni, frequentando questo Istituto, ho appreso tante cose che prima non sapevo, sono cresciuto dal punto di vista umano e culturale. Con i compagni ho costruito un buon rapporto di amicizia e di reciproco scambio di esperienze. Ho avuto la fortuna di incontrare docenti che mi hanno aiutato a mettere a frutto le mie potenzialità e mi hanno aiutato nell’acquisire sia nuove conoscenze e ancor più un metodo di studio per rendere efficace l’apprendimento.
Le materie che ho studiato, grazie alle tante nuove nozioni, significative e importanti, mi hanno fatto crescere culturalmente Rivedo con gioia i miei docenti, che mi sono mancati in questa lunga pandemia e, confessando di aver avuto un po’ di nostalgia della scuola, sento il dovere di dire “Grazie” per quello che mi è stato insegnato”.
Si passerà, quindi alla presentazione del lavoro elaborato, che non dovrebbe essere una semplice costruzione artificiale di accostamenti tematici, come avveniva nelle precedenti “tesine”, ma espressione di una diligente ricerca secondo le indicazioni proposte con eventuali agganci interdisciplinari.
L’esposizione consentirà di evidenziate il livello di conoscenze culturali, di competenze di collegamento tra i contenuti delle diverse discipline, mettendo in luce le abilità espositive e di collegamento.
La votazione espressa in decimi, prevede che il Consiglio di classe elabori una griglia di valutazione a garanzia della collegialità e dei criteri definiti in sede di Collegio dei docenti.
Essendo prevista la certificazione delle competenze, è opportuno che vengano messe in evidenza valutativa non solo l’acquisizione e l’esposizione dei contenuti, ma anche il possesso delle competenze che la presentazione telematica dell’elaborato metterà in evidenza.
Anche il consiglio orientativo, che da sempre ha fatto parte degli esami di Stato. viene formulato mettendo in evidenza le competenze acquisite, che “potranno essere meglio sviluppate e potenziate proseguendo gli studi ad indirizzo classico, scientifico, tecnologico”.
Per gli studenti del secondo grado è previsto il colloquio in presenza con la commissione interna e solo il presidente esterno.
La prova orale è ben scalettata nelle sequenze operative: entro il primo giugno viene assegnato il tema dell’elaborato sulle discipline d’indirizzo, che sarà presentato nel corso del colloquio di esame a partire dal 17 giugno in presenza, nel rispetto delle norme di distanziamento fisico.
La prova orale dovrebbe mantenere la caratteristica di colloquio educativo e pluridisciplinare.
Non potrà essere, quindi, la somma di colloqui distinti, ”, bensì un’organica presentazione di tematiche nell’ottica dell’interdisciplinarità, al fine di mettere in luce le competenze di riflessione, analisi, selezione dei contenuti, capacità espositive e di coordinamento logico tra i diversi agganci disciplinari.
Il colloquio, che quest’anno costituisce l’unica prova di esame, segna la conclusione del percorso di studio, consente di fare un bilancio dell’esperienza scolastica ed offre anche l’occasione per dire “Grazie” alla scuola per il bene ricevuto.
Non ci sono formule per avviare il colloquio che partirà dall’argomento scelto dal candidato, ma è importante evidenziare che le prime considerazioni dovrebbero vertere sul come ciascuno ha vissuto l’esperienza scolastica, il clima della classe, il rapporto e le relazioni con i docenti e i compagni; le scelte future nel proseguimento degli studi universitari o dei percorsi di inserimento nel lavoro.
Sarà opportuno che gli studenti nel parlare dell’esperienza d’isolamento per il Covid-19 non si limitino al racconto-diario delle giornate domestiche, scandite dai collegamenti video di Didattica a distanza, ma presentino alla Commissione delle riflessioni attente in merito agli eventi che hanno modificato le relazioni sociali, manifestando un positivo grado di criticità e di maturazione personale.
Dal preambolo personale e sociale si potrà passare all’esposizione dei contenuti che collegano i diversi ambiti disciplinari dimostrando un adeguato livello di conoscenze culturali, di competenze di collegamento tra i diversi saperi, e i contenuti delle diverse discipline. La proprietà di linguaggio, la sicurezza e le abilità espositive, evidenziando anche un senso critico e riflessivo, saranno segno e testimonianza dello sviluppo personale e del grado di maturazione.
Il colloquio d’esame non è, infatti, una “somma di colloqui distinti”, ma coinvolge e sollecita l’attenzione di tutta la commissione interna e del presidente esterno, con il compito di verificare e certificare il grado di pienezza e di completezza della “forma umana” dello studente che è cresciuto, aprendo i suoi occhi al vero delle nuove conoscenze che hanno sviluppato in lui la capacità di saper guardare oltre, di saper progettare il futuro, di comprendere il senso civico di cittadino attivo e responsabile e qui, si potrebbe fare ampio riferimento alle esperienze di scuola lavoro, realizzate negli anni precedenti ed ancora al com’è stata vissuta l’interruzione delle lezioni a causa della pandemia COVID-19.
Nel colloquio sono previste, infatti, oltre alle tematiche disciplinari anche quelle relative alla Cittadinanza e Costituzione, perché la valutazione della maturità del candidato, che la scuola “colloca nel mondo una persona, un uomo e un cittadino” e quindi è necessario che dal colloquio emerga quella competenza civica che riveli il senso di responsabilità sviluppato e maturato tra i banchi, attraverso le molteplici opportunità formative offerte dalla scuola nel corso degli anni.
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