Categorie: Generico

Verso una “Carta europea dei diritti dell’alunno”

E’ stata approvata in questi giorni dal Parlamento europeo un’ampia risoluzione in materia di istruzione con la quale si auspica, tra l’altro, l’adozione di una vera e propria “Carta europea dei diritti degli alunni”.

 Il Parlamento chiede anche che i programmi scolastici siano ammodernati e migliorati, in modo da rispecchiare le odierne realtà sociali, economiche, culturali e tecniche e da essere strettamente connessi col mondo dell’industria, delle imprese e col mercato del lavoro. Con l’avvertenza, però, che le scuole non devono perseguire l’ obiettivo di migliorare l’occupabilità degli studenti, ma piuttosto di offrire ai giovani “l’opportunità di sviluppare appieno le proprie potenzialità”. 
Il Parlamento invita poi gli Stati membri a investire nell’istruzione prescolare, per garantire strutture di alta qualità, con insegnanti e operatori adeguatamente formati, e assicurarne l’accessibilità economica. 
Una versione precedente del documento raccomandava parità di finanziamenti per tutti i tipi di scuole, in proporzione alle loro dimensioni e a prescindere dalla loro filosofia educativa”, ma alla fine il passaggio è stato cancellato.
Il Parlamento è convinto anche che “i bambini debbano imparare le lingue straniere fin da piccoli” e, pertanto, apprezza la proposta di un nuovo traguardo di riferimento, in base al quale almeno l’80% degli alunni del primo ciclo dell’insegnamento secondario dovrebbe imparare almeno due lingue straniere.
Il documento suggerisce anzi di valutare la possibilità di assumere un maggior numero di professori madrelingua per l’insegnamento delle lingue.
Nella risoluzione approvata è scomparso invece un paragrafo in cui si chiedeva agli Stati membri di adottare iniziative “per garantire ai figli dei migranti legali l’insegnamento della loro lingua madre”.
 Nel documento si esprime viva preoccupazione per l’attuale tendenza alla diminuzione della capacità degli studenti di leggere, scrivere e fare calcoli e quindi si esortano gli Stati membri “ad adottare ogni misura necessaria per invertire questo trend”.
Secondo il Parlamento europeo, infine, un ambiente didattico di buona qualità, che offra infrastrutture, materiali e tecnologie moderne, è uno dei presupposti per conseguire una formazione di standard elevato. Ma nella risoluzione si sostiene anche che “la qualità dell’istruzione e il livello dei suoi risultati dipendono in larga misura anche dal rispetto dell’autorità dell’insegnante in classe”.
Reginaldo Palermo

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024