Come affrontare il fenomeno del bullismo nelle scuole di tutta Europa? Il report, disponibile online all’indirizzo www.sonetbull.eu, è stato presentato ieri a Liegi, in Belgio, nel corso della conferenza internazionale “Practices and Competences to fight school bullying”, promossa nell’ambito del progetto Sonet-Bull, finanziato dal programma europeo Erasmus+.
Il report delinea l’estensione del fenomeno del bullismo, partendo dal quadro giuridico presente nei paesi aderenti all’iniziativa (Italia, Grecia, Irlanda e Belgio), e propone una ricerca sperimentale sul campo condotta dai diversi partner: casi reali di bullismo nella scuola europea raccontati dai protagonisti (vittime, carnefici, genitori, insegnanti…). Basandosi su un accurato lavoro di ricerca, che tiene conto del più recente dibattito sul tema del bullismo scolastico (libri, articoli, report e testimonianze), il rapporto individua le strategie pedagogiche più efficaci e presenta le dieci buone pratiche che sono state attuate con successo in ogni paese. La relazione si conclude con un’analisi dettagliata delle competenze necessarie affinché professionisti e attori delle comunità scolastiche possano affrontare efficacemente fenomeni di bullismo e agire in maniera preventiva con i bambini più a rischio. Uno strumento indispensabile per insegnanti, genitori e dirigenti scolastici che vogliono approfondire l’argomento o che si trovano a dover fronteggiare un caso concreto di violenza a scuola.
Sonet-Bull è un progetto biennale attuato dalla Greek National Agency nell’ambito di Erasmus Plus Programme, Key Action 2 “Strategic Partnerships”. Coinvolge cinque partner di quattro paesi europei: Hellenic Open University (HOU), Grecia (Coordinatore) – INFOREF, Belgio – Computer Technology Institute & Press Diophantus (CTI), Grecia – Fondazione Mondo Digitale (FMD), Italia – Dublin City University (DCU), Anti Bullying Centre (ABC), Irlanda.
Il progetto si fonda sull’idea che per affrontare situazioni di bullismo a scuola, garantire uguaglianza fra gli studenti e un ambiente di apprendimento sicuro, sia necessario il contributo di tutti i protagonisti della comunità scolastica. Il bullismo non si combatte con azioni isolate: al contrario c’è bisogno di un uso massiccio e continuato di mezzi educativi moderni e della stretta collaborazione di tutte le parti interessate. In questa ottica di intervento il progetto unisce nuovi approcci pedagogici, come e-learning e peer learning, con strumenti tecnologici ampiamente diffusi fra i giovani (internet, social network, telefonini), cercando di offrire un supporto tempestivo e continuato a tutti coloro che si occupano di bullismo all’interno delle scuole.