Categorie: Attualità

Vestiti scollati, baci, smartphone. La scuola e i divieti: cosa può fare il dirigente scolastico

Nei giorni scorsi si sono susseguite le notizie riguardo le circolari e i divieti imposti da vari dirigenti scolastici sull’uso di bermuda o abbagliamento scollato. Interessante approfondimento del sito specializzato “La Legge per tutti” sull’argomento. Il preside può decidere in piena autonomia sull’abbigliamento degli studenti. Come su fumo e uso di cellulari, su baci e abbracci in corridoio.

 

ABBIGLIAMENTO CONSONO – Il dirigente scolastico può  vietare i pantaloncini a scuola perché il Ministero gli consente di decidere in piena autonomia. Non basta invocare diritto alla salute o Convenzione dei diritti dell’uomo. Il regolamento della scuola parla chiaro e viene stilato in modo completamente autonomo. E vuole che gli studenti si presentino alle lezioni in abbigliamento consono, cioè pantaloni lunghi o gonna fino al ginocchio, magliette che non mostrino l’ombelico e che coprano le spalle, scarpe che non diano l’impressione di essere al mare. . Se il criterio della dirigenza è questo, il preside può vietare i pantaloncini a scuola.

 

BACI E ABBRACCI – Il dirigente scolastico può anche vietare di scambiarsi troppo palesemente delle effusioni all’interno della scuola. Baci ed abbracci troppo espliciti sono banditi dagli istituti. Non solo per una questione morale. I baci spinti tra i ragazzi possono essere – dicono – un veicolo per la trasmissione di malattie infettive. Meglio evitarli, dunque. Almeno a scuola. Fuori dall’istituto, che gli studenti facciano quello che vogliono.

 

SMARTPHONE – E l’uso del cellulare? Anche in questo caso, il preside può vietare l’uso del cellulare a scuola, almeno durante le lezioni, se non addirittura per tutto il tempo di permanenza del ragazzo all’interno dell’edificio scolastico. Il Garante della Privacy ha vietato la diffusione sul web di immagini (foto o video) scattate o girate all’interno della scuola, pena una sanzione disciplinare o pecuniaria, se non addirittura l’obbligo di rispondere di un reato (violazione della privacy, ad esempio). Vale lo stesso per i tablet, ammessi soltanto per fini didattici. E attenzione, l’nsegnante può sequestrare il cellulare allo studente a patto che lo restituisca alla fine della lezioni o lo affidi alla scuola per la successiva consegna ai genitori.

 

FUMO – Ovviamente c’è anche il divieto di fumare che non vale solo per gli studenti, ma anche per i professori. Sta alla scuola decidere se permettere agli studenti di fumare in un’area all’aperto. Ma, anche qui, è il preside che può vietare il fumo a scuola nel modo più assoluto.

Andrea Carlino

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