Nel corso del 2016 il Rijksmuseum cambierà il titolo a 300 tra quadri e disegni per evitare parole considerate ormai scorrette come “negro”, “selvaggio” e “nano”. Il celebre museo di Amsterdam, che conserva capolavori di Johannes Vermeer e Rembrandt, ha messo a punto un aggiornamento delle didascalie di migliaia di opere d’arte che risentono dell’influsso della “mentalità coloniale” tra Otto e Novecento e che oggi risultano contenere parole considerate offensive, razziste o sessiste.
Nel giro di due o tre anni saranno “corretti” tutti i titoli di migliaia di opere, molti dei quali fanno parte della vasta collezione asiatica e africana giunta al Rijksmuseum come eredità dell’impero coloniale olandese. E’ la prima volta che un museo europeo decide di ribattezzare i titoli dei suoi quadri.
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Martine Gosselink, una delle curatrici del Rijksmuseum, ha detto che sarà più difficile trovare un’altra parola per sostituire, ad esempio, “ottentotto”, con cui gli olandesi nel XIX secolo chiamavano un indigeno dell’Africa meridionale. “Oggi è una parola insultante, che presto cancelleremo”, ha precisato Gosselink. A titolo esemplificativo un quadro del pittore olandese Simon Willem Maris (1895-1922) ha già trovato il suo nuovo titolo: da “Giovane negra” diventerà “Ragazza con il ventaglio”.
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